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«I grandi eventi vanno fatti negli stadi»: nuova protesta contro il Jova Beach Party

Nota di protesta subito dopo l'annuncio del nuovo tour di Jovanotti da parte di Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) che ha annunciato di chiedere l’accesso agli atti autorizzativi riguardanti l’uso dei luoghi scelti per il Jova Beach Party 2022

Ieri l'annuncio: Jovanotti riparte con il suo mega party nelle spiagge, scegliendo ancora una volta Lignano come tappa "0". Poco dopo la prima protesta, che fa seguito a quelle avanzate due anni fa dalla Lipu, per l'enorme impatto ambientale derivato dallo show. A farsi sentire ieri, subito dopo l'annuncio, è l'Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) che ha annunciato di chiedere l’accesso agli atti autorizzativi riguardanti l’uso dei luoghi scelti per il Jova Beach Party 2022. «I grandi eventi vanno fatti negli stadi nel rispetto degli animali e dell'ambiente», c'è scritto nella nota divulgata dall'associazione, il cui presidente Massimo Comparotto ha dichiarato: «Non comprendiamo come Jovanotti, che ha voluto dimostrare più volte la sua sensibilità per i temi dell’ambiente, insista nel voler portare in luoghi naturali migliaia di persone, veicoli, frastuoni, logistica».

La spiaggia di Roccella Jonica dopo il Jova Beach Party del 2019

Roccella Jonica_2019_Jovabeach-2

Le richieste

«Vogliamo verificare la regolarità delle autorizzazioni in considerazione del pregio ambientale dei litorali e dell’area montana di Gressan. Già il Jova Beach Party del 2019 fu al centro di polemiche e contenziosi per avere scelto luoghi preziosi, ricchi di avifauna anche rara, come il fratino», commenta il presidente dell’Oipa. Anche se antropizzati, «i litorali restano il rifugio notturno dell’avifauna e l’ecosistema dei luoghi dei concerti ne risentirà comunque, tanto più nel periodo di nidificazione che per molte specie si protrae fino alla fine dell’estate». Dunque, l’Oipa chiederà l’accesso agli atti a tutti gli enti coinvolti nelle singole tappe della tournée per valutarne l’impatto sulla biodiversità.

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