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Venerdì, 26 Aprile 2024
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In Friuli si spinge verso la digitalizzazione del patrimonio culturale

Presentata l’edizione 2023 del Bando Restauro, che negli ultimi cinque anni ha generato 20 milioni di investimenti anche nelle più piccole comunità locali

Il nuovo Bando Restauro della Fondazione Friuli si prefigge come obiettivo quello di contribuire ad accelerare la digitalizzazione del patrimonio culturale locale, in particolare quello che rappresenta l’identità delle piccole comunità. Le novità sono state illustrate dal presidente Giuseppe Morandini, intervenuto all’incontro, ospitato a Udine a Casa Cavazzini, assieme all’assessora regionale Tiziana Gibelli, alla soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia Simonetta Bonomi, alla direttrice regionale Veneto est e Friuli Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo Francesca Nieddu, dopo i saluti dell’assessore comunale Fabrizio Cigolot.

Il bando

Rivolgiamo particolare attenzione ai progetti che prevedono la digitalizzazione del patrimonio culturale locale – ha spiegato Morandini – sia per esigenze di catalogazione, sia soprattutto per rendere fruibili questi beni a un pubblico molto più ampio, che superi i nostri confini sfruttando appieno gli strumenti messi oggi a disposizione dalla tecnologia”. In questa edizione il Bando ha una dotazione di 500mila euro a favore di progetti di restauro e valorizzazione di beni mobili e immobili di particolare rilevanza storico-artistica e di interventi edilizi di recupero su strutture destinate a centri di aggregazione. “La Fondazione ha da poco celebrato i trent’anni di attività – ha aggiunto il suo presidente – e in tutto questo tempo l’attenzione nei confronti del patrimonio culturale non è mai venuta meno, neppure nel periodo pandemico. In questo periodo sono stati finanziati oltre 900 interventi. Considerando soltanto gli ultimi cinque anni, in particolare, i progetti sono stati 231, sostenuti con 2,4 milioni di euro che hanno generato interventi per un valore di quasi 20 milioni. Questo significa che l’effetto moltiplicatore di questo Bando è notevole e rappresenta un motorino d’avviamento per molte altre risorse pubbliche e private. Il patrimonio culturale, infatti, ha un valore identitario e di appartenenza a una comunità e se ben conservato e valorizzato assume anche un valore relazionare. Contiamo con il prossimo anno di tagliare lo storico traguardo dei mille interventi finanziati”.

Il bando è rivolto a istituzioni ed enti pubblici, enti religiosi comprese le singole parrocchie, fondazioni e associazioni senza fini di lucro e, per quanto riguarda il recupero di centri di aggregazione, anche associazioni iscritte nel Registro regionale del volontariato, Aps e Onlus. Le domande, corredate dal nulla osta della Soprintendenza in caso di restauro di beni artistici, devono essere inviate entro il prossimo 2 maggio. I beneficiari, poi, dovranno avviare i lavori di restauro entro un anno dalla notifica dell’assegnazione del contributo e concluderli entro 18 mesi dal loro inizio. 

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