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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Accogliere i profughi in Fvg, ma solo alcuni: è polemica sulle nuove politiche migratorie

Dopo l'approvazione della nuova legge regionale sull'immigrazione, esponenti del M5S Fvg: “Non spetta alla politica decidere quali profughi tutelare”

La guerra in Ucraina, oltre a portare morte e disperazione, ha sollevato anche una nuova polemica intorno all'emergenza profughi. “Il fatto che ai profughi ucraini sia stato garantito uno status specifico di protezione temporanea e, sempre a livello europeo, siano stati previsti fondi specifici per la loro accoglienza ed integrazione, non autorizza a stigmatizzare richiedenti protezione internazionale provenienti da altri contesti geografici, affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, replicando alle dichiarazioni del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sulla distinzione tra profughi dall’Ucraina o dalla rotta balcanica.“Alla base dei documenti internazionali ed europei sulla protezione dei rifugiati esiste il principio di non discriminazione - continuano i portavoce M5S -. L'esame della fondatezza delle istanze di protezione non spetta certo ai politici, ma ad organi aventi competenza specifica quali le commissioni territoriali”. I membri del Gruppo consiliare sottolineano inoltre che "non si può dimenticare che l'accoglienza da parte dei privati (principalmente connazionali dei profughi ucraini già residenti nella nostra regione) trova il principale ostacolo nella fragilità economica di queste persone. Una situazione aggravata dalle politiche discriminatorie nell'accesso al welfare e alle politiche abitative messe in atto da questa amministrazione regionale nei confronti dei migranti e basate sull'anzianità di residenza in regione e sulla richiesta di documentazione aggiuntiva. Misure più volte dichiarate incostituzionali e contrarie alle norme di diritto europeo – concludono gli esponenti pentastellati -, ma che il centrodestra si ostina a voler ideologicamente applicare, nonostante molteplici sentenze giudiziarie che ne hanno decretato l'illegittimità. Ci chiediamo se tale reiterato atteggiamento della Regione, con conseguenti spese di giudizio derivanti dalla scontata soccombenza, a carico dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, non determini un danno erariale”.

Una nuova legge sull'immigrazione

Su proposta dell'assessore regionale all'Immigrazione, Pierpaolo Roberti, la Giunta ha votato tre giorni fa una delibera di indirizzo relativa all'avvio dell'iter per l'approvazione di una nuova legge sull'immigrazione. "Alla luce delle linee di governo di questa legislatura è necessario rivedere le disposizioni contenute nella legge regionale 9 del dicembre 2015, la numero 31 'Norme per l'integrazione sociale delle persone straniere immigrate' - ha spiegato Roberti -. Diverse le finalità tra cui il supporto e il sostegno alla gestione controllata del fenomeno migratorio. Un obiettivo, quest'ultimo, che si potrà raggiungere favorendo, in tutti i settori della società, la cultura della sicurezza e della legalità, con la promozione di interventi per una corretta e rispettosa integrazione sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa delle persone straniere presenti in Friuli Venezia Giulia". Tra gli interventi previsti, per sostenere la competenza esclusiva dello Stato, ci sono quelli per disciplinare le misure nei settori della sicurezza, del controllo e del contrasto all'immigrazione clandestina, e della prevenzione e del contrasto alla radicalizzazione. Ci sarà poi il sostegno alla lotta contro la tratta e il traffico di esseri umani, il contrasto allo sfruttamento lavorativo e le attività per favorire la parità dei diritti fra donne e uomini. "Per integrare le politiche attive in materia di immigrazione si guarderà alla disciplina della valorizzazione del pluralismo culturale, linguistico e storico, con riferimento alle comunità straniere di lungo insediamento in Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto ancora Roberti -; si affiancheranno gli interventi per i neoarrivati, per il rientro e il reinserimento nei Paesi di origine".  

La replica di Honsell

"Le parole con le quali l'assessore Pierpaolo Roberti presenta l'indirizzo della nuova legge sull'immigrazione sono da far rabbrividire. In un momento storico nel quale la solidarietà nei confronti di coloro che fuggono dalle guerre è forte, Roberti si preoccupa che "i valichi non siano più dei filtri"? Ma se il Fvg ha avuto e potrà ancora avere un ruolo è proprio quello di territorio di incontro di culture, aperto e accogliente. La visione della Giunta Fedriga è claustrofobica e ha avuto come conseguenza il fatto che la regione abbia perso qualsiasi rilevanza internazionale". A sottolinearlo, in una nota, è Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg.

Le critiche

Un ulteriore commento arriva da Franco Dal Mas (FI). “Per la sua posizione geografica il Friuli Venezia Giulia, più di altre regioni, è la regione che più si sta impegnando nella gestione dei profughi ucraini, sia dal punto di vista sanitario che dell’accoglienza. Come ho evidenziato al Senato alcuni giorni fa nel corso di un question time al Senato, le misure adottate dal governo non possono non tener conto di questa diversità, sia in termini di risorse economiche che umane. Proprio oggi il presidente Fedriga ha opportunamente evidenziato questa particolarità, ricordando il ruolo strategico svolto anche nella gestione degli aiuti verso l’Ucraina. Sono certo che il governo raccoglierà l’appello che proviene dai nostri territori, destinando risorse straordinarie, sia economiche che di uomini. A maggior ragione in vista della bella stagione, che vede storicamente aumentare gli ingressi provenienti dalla rotta balcanica. Un’immigrazione ben diversa da quella degli ucraini e oggetto delle attenzioni di organizzazioni criminali”. 

Migliaia di persone, tra cui molti sedicenti minori, attraversano ogni anno la frontiera con la Slovenia, soprattutto in primavera ed estate. E la loro accoglienza grava sui bilanci della Regione e dei comuni del Friuli Venezia Giulia. Il rischio è che i trafficanti di uomini che operano su questa rotta approfittino del difficile quadro attuale per far entrare in Italia profughi provenienti da altri Paesi. Un rischio che non possiamo correre. Ecco perché - incalza il senatore - è necessario che, oltre alle risorse economiche, giungano in Friuli Venezia Giulia anche contingenti militari e delle forze dell’Ordine che scongiurino questa evenienza. Non si tratta di rivendicare privilegi, ma di riconoscere al Friuli Venezia Giulia, all’amministrazione regionale e agli enti locali, il loro impegno, che ha preceduto e seguirà questa nuova emergenza”, conclude Dal Mas.

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