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Giovedì, 25 Aprile 2024
pace senza armi

Pace con o senza armi: posizioni contrastanti in Friuli Venezia Giulia

Per il governatore Massimiliano Fedriga "la pace deve trovare ancora dei difensori", mentre per il presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin "la pace non deve essere conquistata con le armi"

Posizioni divise in sede regionale, rispetto alla guerra in Ucraina: in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, il governatore Massimiliano Fedriga e il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin hanno espresso due posizioni opposte rispetto a quanto sta succedendo in Ucraina e a come dovrebbe reagire la politica internazionale. 

"Quanto sta accadendo in Ucraina è il segno che purtroppo la difesa della democrazia deve ancora trovare dei difensori e non va data per scontata", ha commentato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga a margine della cerimonia in occasione del 25 aprile e lasciando intendere un suo parere positivo all'invio di armi per combattere l'occupazione russa e aggiungendo che "anche oggi qualcuno manifesta e vede la festa della Liberazione come una sorta di divisione quando invece dovrebbe essere una festa di unità del Paese tutto".

Il presidente del Consiglio regionale, Zanin

Diverse, se non diametralmente opposte, le dichiarazioni del  presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin: "La liberazione, ora come allora, deve essere associata alla verità, alla giustizia e alla sicurezza, indispensabili per la libertà, la convivenza civile e la pace. Quest'ultima, però, non deve essere conquistata con le armi". Zanin si è espresso a margine delle celebrazioni del 25 aprile dedicate alla liberazione italiana dal nazifascismo svoltesi a Codroipo e Udine. "Ciascuno porta la bandiera della propria coscienza; i simboli che rappresentano solo una parte sono inutili a una festa di popolo, in una giornata come questa, dove il cittadino rappresenta la bandiera dell'umanità che deve guardare ai valori fondamentali per il progresso e lo sviluppo", ha affermato ancora Zanin. Riallacciandosi, poi, alle affermazioni del presidente Sergio Mattarella, a detta del quale resistenza è opporsi all'invasione con armi o senza, Zanin non si è sottratto dal ribadire il suo pensiero, ovvero che "pace non vuol dire essere remissivi, in questo Mattarella ha ragione, però bisogna anche porsi la domanda se per ottenerla si devono per forza utilizzare le armi: io credo di no. Ci sono stati esempi di chi ha saputo rifiutarle, allora anche per questi avvenimenti che stiamo vivendo in Europa dobbiamo trovare il coraggio di dire che, se vogliamo la pace, questa non deve avvenire per mano armata". 

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