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Martedì, 23 Aprile 2024
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Salgono i pazienti covid, ospedali friulani costretti a ridurre le attività chirurgiche

Annunciata la riduzione delle operazioni chirurgiche in alcuni ospedali regionali a causa dell'aumento dei ricoveri covid. Per i consiglieri pentastellati è causa di una "concezione distorta della realtà"

La sanità regionale corre ai ripari e sospende numerose attività a causa della quarta ondata pandemica che, tra personale no vax, cortei anti green pass e l'attesa recrudescenza autunnale, sta scuotendo soprattutto Trieste e i suoi ospedali. Una delle maggiori novità riguarda l'ospedale Maggiore che chiude la Day Surgery (ed altre cliniche) mentre a Cattinara crescono i posti letto Covid, si chiudono degenze non Covid e si riducono le operazioni. Ad annunciarlo è stato il direttore di Asugi Antonio Poggiana, assieme al vicegovernatore regionale Riccardo Riccardi. Ieri annuncio dai toni altrettanto seri a Udine, dove la situazione ospedaliera è - al momento - più sotto controllo ma l'Azienda sanitaria Friuli Centrale ha annunciato comunque di voler correre ai ripari. 

Le reazioni della politica

«Ecco l'effetto di una concezione distorta della libertà: ospedali sotto pressione in maniera preoccupante e operazioni bloccate e rinviate a data da destinarsi per occuparsi del record di nuove positività al Covid-19 registrato a Trieste», affermano, in una nota, i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Andrea Ussai, Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo e Mauro Capozzella, commentando le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dall'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, e dai vertici di Asugi sulla necessità di riorganizzare l'attività ospedaliera e territoriale. «Al di là delle regole imposte - aggiungono gli esponenti pentastellati -, deve essere la responsabilità di tutti a prevalere, optando per la vaccinazione e per le norme che ancora per un po' devono accompagnarci quali il distanziamento, l'uso della mascherina  e il lavaggio delle mani».

Honsell

«Le dichiarazioni del Direttore dell'Azienda Asufc lasciano sgomenti. Come si può in un contesto di carenza di personale più volte denunciato dai sindacati, senza approvazione del Piano Aziendale ormai da più di un anno, senza aver provveduto malgrado le ingenti risorse assegnate a dare le più elementari risposte ai distretti periferici, dichiarare "se la diffusione della pandemia non rallenterà saremo costretti a ridurre le attività in altri servizi"?».
«L'Assessore Riccardi dovrebbe intervenire, la pandemia è una cosa seria e non può essere usata come scusa per giustificare una situazione di sbriciolamento strutturale del sistema sanitario denunciato da mesi dai sindacati e operatori. Si devono fare assunzioni, smetterla con i facenti funzione, potenziare le attrezzature, arginare le dimissioni. Basta usare la pandemia per giustificare inadeguatezze che hanno altre origini
»: così si è espresso invece il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg Furio Honsell. 

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