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Estranei che vivono insieme per combattere la solitudine e condividere tempo e spazio: il fenomeno in crescita in Fvg

In aumento le esperienze di co-housing anche in Friuli Venezia Giulia: e il Pnrr stanzia risorse per la riconversione delle Rsa

Farsi compagnia reciproca, condividere spese, ma anche esperienze: sono alcuni dei benefici del co-housing, che anche in Friuli Venezia Giulia è in crescita, soprattutto tra le persone anziane.

Nel cuore del Friuli nove donne hanno deciso di vivere assieme

I benefici

Sono numerosi gli studi che attestano come il co-housing porti agli anziani benefici fisici e psicologici: abitare in modo condiviso consente di vivere più felici e più a lungo”, dicono Roberto Calvani, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia e Giovanni Ottoboni, consigliere e referente del Gruppo Anziani. “Persone di diversa estrazione, ognuna con il suo percorso di vita, decidono di abitare assieme e condividere spazi e momenti sociali. In regione vi sono esperienze molto interessanti, nelle quali si registrano alti gradi di soddisfazione”. Nel complesso, l’80% delle persone anziane vive in case inadatte ai propri bisogni, ma solo 6 su 10 non sono disposti a muoversi in abitazioni più adatte. “Nei casi di necessità, la coabitazione rappresenta una possibilità concreta per garantire elevati livelli di qualità di vita - proseguono -. Occorre però che se ne parli, che, psicologicamente, le persone inizino a programmare anche ciò che appare lontano. Un fattore importante la condivisione: anche quanto la famiglia è presente, la possibilità di mantenere validi livelli di autonomia all’interno di un contesto sicuro e confortevole va discussa alla luce dei bisogni e dei desiderata di tutti gli attori in campo, persone anziane, familiari, servizi. Senza un chiaro progetto condiviso - conclude Ottoboni - anche le più buone intenzioni finiscono per naufragare”. 

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