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Crisi energetica

Energia: l'industria italiana punta al raddoppio della centrale nucleare di Krško

Il Patto per l’Autonomia ricorda la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale contro il raddoppio dell’impianto sloveno: «Centrale di Krško a rischio sismico, raddoppio pericoloso»

Di qualche giorno fa la notizia che l'industria siderurgica italiana sta pensando ad un'operazione che prevede il raddoppio della centrale nucleare di Krško, in Slovenia, insieme a Ansaldo Nucleare. L'obiettivo è uno scambio di contratti di fornitura di energia elettrica rinnovabile a prezzi competitivi. Il progetto sarà discusso proprio oggi, non senza che dal mondo politico si siano già sollevate voci preoccupate. 

Patto per l'Autonomia

«Esprimiamo preoccupazione dopo aver appreso del piano di Federacciai e Ansaldo nucleare che prevede il raddoppio della centrale nucleare di Krško in cambio di un terzo dell’energia elettrica, a prezzi competitivi, dalla Slovenia. E preoccupano ulteriormente le dichiarazioni di alcuni industriali e sindaci della regione che appoggiano pienamente questa soluzione senza considerare adeguatamente i rischi conclamati che rappresenta per il Friuli-Venezia Giulia la presenza della centrale di Krško, a partire dall’elevato rischio sismico, poiché si trova su faglie attive, e dalla gestione delle scorie radioattive della centrale, attualmente depositate in una piscina nell’area dello stesso impianto», afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo.

Quando l'assessore Scoccimarro si dichiarava contro il nucleare

«Ci aspettiamo che le forze di maggioranza al governo della Regione prendano posizione in modo nettamente contrario rispetto all’ipotesi del raddoppio della centrale di Krško e lo ribadiscano al mondo industriale e ai nuovi profeti del nucleare in Italia. Accogliendo all’unanimità la mozione del Patto per l’Autonomia che chiedeva alla giunta regionale di prendere posizione contro il raddoppio dell’impianto a pochi chilometri da Trieste, dopo l’approvazione del Parlamento sloveno, il Consiglio regionale ha espresso la sua totale contrarietà alla costruzione del secondo reattore», sottolinea Moretuzzo. «Riteniamo prioritario investire su fonti alternative e sostenibili di approvvigionamento energetico, per cui auspichiamo che alla stagione dei bonus vissuta in modo eclatante anche nel corso dell’assestamento di bilancio del luglio scorso con i 40 milioni sprecati in ristori tanto esigui quanto inutili, segua finalmente una seria politica di incentivi a famiglie e imprese per l’installazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili». 

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