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Mense scolastiche, genitori esasperati: arriva la "protesta del panino"

Dopo le tante segnalazioni arrivate sul servizio ristorazione del Comune, appaltato alla ditta EP, in una scuola di Udine i genitori hanno deciso di protestare disertando la mensa e dando ai figli un panino da casa.

«Ci dicono che le cose sono migliorate, ma così non è. Lo vediamo ogni giorno da quello che ci raccontano i nostri figli, da quanto affamati tornano a casa. Lo vediamo dalle immagini dei piatti che sono girate, anche sulla stampa. Le mele con cui i nostri bambini arrivano a casa sono sempre marce. Il servizio mensa così com'è non va, e a rimetterci, oltre alle nostre tasche, sono prima di tutto i nostri figli».

La protesta del panino

Sono arrabbiati, delusi, sconsolati i genitori della scuola elementare Boschetti Alberti di Udine. Arrabbiati a tal punto che stanno pensando nei prossimi giorni di “disertare” per protesta il servizio mensa fornito dalla ditta EP e portarsi da casa un panino.

Sembra che l'iniziativa, partita da alcuni genitori della scuola, stia riscuotendo parecchi consensi alla primaria di via Baldasseria Media, a tal punto che circa 200 bambini si porteranno da casa "pane e formaggio", mentre una restante settantina continuerà a utilizzare la mensa.

«I bambini tornano a casa affamati»

«I genitori sono stufi – racconta un'altra mamma che ha due figli in quella scuola –. Abbiamo cercato in tutti i modi di far capire che il servizio non è adeguato. E non lo diciamo perché ci siamo svegliati così un giorno. Gli anni passati – ricorda la mamma – problemi di questo tipo non si erano mai verificati. La più grande dei miei due figli, ad esempio, ha sempre mangiato tutto, fin dalla scuola dell'infanzia. Ora le uniche cose che mangia sono pane e carote. È chiaro che in queste condizioni torni a casa affamata».

Nei piatti insetti e «la mozzarella blu»

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C'è anche chi, oltre all'aspetto strettamente nutrizionale, pone l'accento sulla questione economica. I pasti, infatti, non sono gratuiti e per molti genitori «così come stanno le cose – spiega un papà della Alberti – il prezzo non è commisurato né alla qualità, né alla quantità. Se io andassi in una mensa e per quel prezzo mi servissero quello che vedo servito a mio figlio, di certo non tornerei più in quel locale. Però, qui, si parla di bambini e i loro rifiuti o le loro lamentele vengono scambiati per capricci. E, invece, non lo sono – conclude il papà –, perché trovare nel cibo servito insetti, capelli, pezzi di plastica o una mozzarella blu come accaduto pochi giorni fa, non è un capriccio».

A documentare insetti nell'insalata servita nelle scuole di cui è appaltatrice, per il primo anno, la nuova ditta EP, sono stati altri genitori in altre scuole della città e la “questione mensa” è già finita più volte sui banchi del consiglio comunale di Udine, il cui assessore all'Istruzione Elisa Asia Battaglia ha più volte dichiarato in proposito che «la situazione era migliorata dopo i controlli». Verifiche che effettuano anche quasi quotidianamente i genitori che fanno parte della Commissione mensa e che hanno già evidenziato più volte numerose criticità nella gestione del servizio.

La salute dei bambini

Ora arriva la protesta, simbolica certo, ma utile a richiamare ancora una volta l'attenzione su un aspetto importante, quello alimentare e della salute dei bambini. Sarà in grado un panino di smuovere le acque e riportare un po' di pace nel mondo della ristorazione scolastica cittadina?

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