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Mazzolini contro Mattarella: "Santoianni Cavaliere è uno schiaffo ai morti di Paluzza"

Il vicepresidente del Consiglio regionale critica l'onorificenza che il presidente della Repubblica ha assegnato al direttore della Casa di riposo di Paluzza

Dopo il picco raggiunto dall'emergenza sanitaria da Coronavirus durante il lockdown, è giusto fermarsi e ricordare chi si è particolarmente distinto per i servizi alla comunità nel momento di massima allerta. Per questo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nei giorni scorsi, ha deciso di insignire dell'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica un gruppo di cittadini di diversi ruoli e professioni, per ricordare l'importanza del servizio alla comunità durante l'emergenza epidemiologica. Tra questi ci sono anche tre friulani: Alessandro Santoianni – direttore delle case di riposo di Paluzza e San Vito –, Francesca Leschiutta – coordinatrice infermieristica nelle stesse strutture –, e Maurizio Cecconi – medico originario di Gonars –.

La polemica

L'onorificenza arriva in un momento particolarmente difficile per la struttura di Paluzza. Solo ieri, infatti, nella casa di riposto carnica si sono registrati altri due decessi di anziani. Ed è proprio da qui che nasce la polemica. «Sono costernato e scioccato. Il riconoscimento del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica al direttore della casa di riposo di Paluzza, Alessandro Santoianni, è uno schiaffo ai 16 morti della struttura, a tutte le loro famiglie e ai lavoratori della struttura».  Così Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio regionale. Il politico leghista non approva il riconoscimento al dirigente. «Siamo al ridicolo. Il Quirinale, prima di distribuire onorificenze, dovrebbe informarsi meglio sui fatti. Santoianni – è l'affondo di Mazzolini – non mi pare abbia gestito al meglio l'emergenza.  I morti accertati per Coronavirus evidenziano le sue responsabilità. E a quanto risulta, il direttore della casa di riposo di Paluzza ha fatto lavorare il suo personale non sempre con le precauzioni dovute  mettendo a repentaglio la salute di operatori e ospiti. E ora, dopo tutto questo, viene anche "premiato" come Cavaliere della Repubblica?». Secondo Mazzolini, i "veri" riconoscimenti dovrebbero andare «a chi ha lavorato in silenzio negli ospedali, nelle retrovie, cercando di salvare la vita alle persone. Sono loro, lontani dai riflettori, che dovrebbero essere ringraziati dalle istituzioni. Lo Stato, invece, mette in risalto chi, con la sua condotta, non si è dimostrato poi così irreprensibile».

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