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Le opere d'arte più conosciute incontrano la satira friulana: la Monna Lisa diventa Mê madone

Art regjonâl dute furlane, pubblicato il nuovo libro umoristico della rivista di satira regionale Mataran stavolta alle prese con una raccolta di opere famose "tradotte" in marilenghe

Mataran, la rivista di satira regionale, estrae dal cilindro un nuovo libro umoristico, questa volta tutto in marilenghe. Si intitola Art regjonâl dute furlane (Arte regionale tutta friulana), un pratico tascabile che raccoglie a decine opere famose d'ogni epoca, da Leonardo Da Vinci a Marina Abramović, da Giotto a Malevič.

Da La Gioconda è Mê femine, così la marilenghe ribalta la visione

Il sottotitolo La storia dell'arte vista dal Friuli chiarisce subito l'intento: a quadri, affreschi, sculture e performance è stato affibbiato un titolo in friulano che cambia radicalmente la visione delle opere. Scorrendo le pagine del volume Concetto spaziale, il taglio sulla tela di Lucio Fontana, diventa Scaravente un tai, l'Ophelia di Millais si traduce in Butiti te Ledre, La madre di Whistler è Tô agne e se la Gioconda è Mê femine, la Monna Lisa baffuta del dadaista Duchamp non può che essere la suocera, Mê madone. Un divertissement che da rubrica fissa di Mataran nella sua versione cartacea è ora raccolto in un unico volumetto, includendo sia i quadri pubblicati nella rivista e molti inediti, alcuni scaturiti anche da un concorso fra i lettori avvenuto sulle pagine social durante il lockdown.

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Quando il titolo può distorcere gli intenti

La curatela è dei due coordinatori matarani David Benvenuto e Marco Tonus, che nell'introduzione spiegano: "Da meno di tre secoli la storia dell’arte conosce le opere delle varie espressioni artistiche con dei titoli: prima, essendo queste appannaggio esclusivo del proprietario o del committente, non ce n’era mai stato bisogno. Almeno fino all’avvento delle mostre e dei musei, quando la didascalia dell’opera divenne presto un’estensione della stessa, spesso a scapito della volontà dell’autore. Si comprenderà quindi come il titolo possa distorcere gli intenti dell’artista e al contempo viziare l’interpretazione dell’osservatore: e chi è Mataran per non continuare questo indebito scempio? Potrete imbattervi in artefatti preistorici che assomigliano a vostra madre, sentire il calore del fogolâr in pieno Rinascimento, spiare il Puntinismo a mollo nel Cormor, biasimare il Suprematismo russo mentre si ubriaca e convenire che le performance sono noiose come i venerdì sera a Udine."

Art regjonâl dute furlane si può ricevere direttamente a casa ordinandolo su www.mataran.org, il nuovo sito di Mataran.

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