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questioni di genere

Di maschietti, femminucce e pressapochismo

A margine della presentazione dell'iniziativa "Il lampione delle nascite", l'assessore comunale Alessandro Ciani ha dichiarato che “i bambini nascono da una mamma e un papà, nascono maschietti e femminucce e restano tali per tutta la vita”, scatenando diverse reazioni

Partiamo da un concetto didascalico, anzi, da una definizione scientifica che non lascia spazio né a fraintendimenti né a strumentalizzazioni. L'intersessualità è una condizione in cui una persona presenta, sin dalla nascita, caratteri sessuali che non rientrano nella classificazione maschile-femminile. Questi elementi riguardano sia gli organi genitali interni ed esterni (utero, vagina, testicoli e così via), sia aspetti genetici come cromosomi, marker genetici, ormoni. Non serve dunque molto per smontare le poche ma significative parole dell’assessore comunale Alessandro Ciani, che ha dichiarato che “i bambini nascono da una mamma e un papà, nascono maschietti e femminucce e restano tali per tutta la vita”. Essendo le persone intersessuali stimate fra lo 0,5% all’1,7% della popolazione mondiale, è come negare l’esistenza di decine di milioni persone. E questo, francamente, essendo un concetto prettamente biologico, è inaccettabile da parte di un rappresentante delle istituzioni. Eppure, sappiamo che qui la scienza non c’entra nulla. Le esternazioni di Ciani, durante la presentazione del “Lampione dei neonati”, iniziativa che ricalca quella presa in altre città dove una luce pubblica sarà collegata con le sale parto dell'ospedale e si accenderà per ogni nuovo nato e nata, sono squisitamente ideologiche.
Luce blu per i maschi, luce rosa per le femmine. Anzi, maschietti e femminucce, per dirla alla Ciani. Iniziativa carina, certo. In questo momento c’è pur sempre bisogno di piccoli pensieri felici, e annunciare nuove nascite può strappare un sorriso alla cittadinanza. E pace se una volta si faceva con le campane (ma adesso disturbano, non rappresentano tutta la comunità, etc. etc.) e pace anche se ora c’è la crisi energetica e l’accensione di un lampione quando le luci pubbliche sono sempre più spente per risparmiare fa storcere il naso a diverse persone, persino tra i sostenitori e le sostenitrici dell’amministrazione Fontanini. 
L'uscita di Ciani, infatti, è perfettamente coerente con le posizioni già espresse più volte da questa amministrazione, quindi nessuno e nessuna dovrebbe stupirsi. Nemmeno ci si dovrebbe meravigliare dell’uso dei termini maschietto e femminuccia, così inconsciamente (o almeno così ci si augura) prodromico di un atteggiamento fortemente condizionato dagli stereotipi di genere.
Lascia perplessi, però, che - anche e ancora - all’interno di un’istituzione si faccia confusione tra le definizioni di sesso biologico, identità di genere e persino orientamento sessuale. D’altronde è “solo” dagli anni Cinquanta, anno più anno meno, che la ricerca scientifica ha introdotto il concetto di genere per distinguere i diversi aspetti.

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