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"In difesa della sanità italiana, per un servizio sanitario che sia pubblico e nazionale": anche il Friuli manifesta a Roma

Una rappresentanza di alcune sigle dell'intersindacale dell'Azienda sanitaria Friuli centrale sono presenti alla manifestazione nazionale per la sanità pubblica che si svolge nella capitale

Un pezzo di Friuli Venezia Giulia a Roma per manifestare "in difesa della sanità italiana, per un servizio sanitario che sia pubblico e nazionale". Alla manifestazione generale che si è tenuta oggi nella capitale, infatti, ha partecipato anche una delegazione regionale, che ha annunciato la sua presenza con una nota. "Dopo anni di erosioni dei finanziamenti rivolti alla salute dei cittadini, dei posti letto e delle assunzioni del personale sanitario, oramai allo stremo in tutti i servizi, appoggiamo le richieste di investimenti e accessibilità del servizio e degli incrementi di retribuzione, da inserire immediatamente nella Legge di Bilancio 2023, e non solo briciole!", recita la nota.
"Il sottofinanziamento del SSN è una delle cause evidenti del suo depauperamento e mette a rischio l’accesso dei cittadini alle cure: sono a rischio l’equità e l’universalità del SSN! Sempre più numerosi sono i sanitari che lasciano il mal retribuito SSN per lavorare nel privato e non è accettabile che si creino i presupposti per una Sanità di serie A e una di serie B, anche nella nostra Regione".

La manifestazione e le richieste

"Anche in Friuli Venezia Giulia, come nel territorio nazionale, manifestiamo contro un ulteriore definanziamento della nostra sanità, regionale e nazionale, e chiediamo una visione generale e non frammentata, con politiche che coltivino i professionisti delle nostre aziende regionali, senza incentivare il ricorso a cooperative, e strategie che rilancino il nostro territorio". Queste le richieste avanzate dai segretari aziendali di Asufc dell'intersindacale.

  • l’immediata apertura del tavolo per il rinnovo di un CCNL, sequestrato nelle stanze ministeriali;
  • l’allineamento della spesa sanitaria pubblica alla media dei paesi europei;
  • la depenalizzazione dell’atto medico, riconsiderandolo autonomo, scientifico e libero da ideologie.

La nota è stata firmata da Fernanda Campora per AAROI-EMAC, Riccardo Lucis per ANAAO-ASSOMED, Calogero Anzallo per CGIL Medici, Giovanni Frezza per Cisl medici, Enrico Pasut e Stefano Smania per FASSID, Roberto Cesanelli per FVM.

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