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"Abbandonati, soli e sotto organico", dopo l'incendio le accuse di un forestale

La testimonianza da parte di un appartenente al Corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giulia. "Non abbiamo neanche le radio per comunicare con i vigili del fuoco, siamo scandalosamente sotto organico"

Un corpo forestale regionale "scandalosamente sotto organico", senza alcun "contatto di operatività tra i forestali e i vigili del fuoco" e abbandonato totalmente dalla Regione Friuli Venezia Giulia, tanto che al campo base si sono visti tutti, "tranne l'assessore competente e direttori della Direzione foreste. I forestali sono rimasti soli e questo la dice lunga sulla considerazione che essi godono a livello politico e tecnico". La lunga lettera ricevuta dalla redazione di TriestePrima è opera di un dipedente del Corpo forestale del Friuli Venezia Giulia, che ha chiesto l'anonimato, denunciando tra l'altro un clima non particolarmente sereno all'interno degli uffici. "Mi licenziano se vengono a sapere" ha raccontato.

Il Corpo ha le armi spuntate

Lo stato di abbandono è definito "grave" e fa riferimento soprattutto agli ultimi anni. L'enorme incendio che ha investito il Carso ha infiammato una situazione che si protrae da molto tempo all'intero del Corpo. Tra indagini condotte dai carabinieri di Maniago (il caso è quello dei sette forestali finiti sotto la lente della Procura di Pordenone nel gennaio di quest'anno ndr) e un concorso regionale oggetto di ricorsi dopo clamorosi errori nella gestione delle prove, il Corpo ha le armi a dir poco spuntate. La convinzione tra gli appartenenti è quella che si voglia, in maniera definitiva dopo il passaggio dei nazionali al Carabinieri, inglobare nell'Arma anche i regionali. 

"Non ci sono neanche le radio"

La situazione, secondo la testimonianza, "si è resa ancora più visibile in occasione di quest'ultimo pazzesco evento calamitoso. Il Corpo si occupa degli incendi boschivi, avvalendosi dei volontari delle squadre comunali di Protezione civile. Un argomento di così grande importanza quale è l’antincendio boschivo, è stato lasciato nelle mani di un corpo forestale regionale scandalosamente sotto organico, con pochi e vetusti mezzi, con scarse occasioni di aggiornamento-formazione e alla buona volontà dei volontari di Protezione civile, peraltro bravissimi e disponibilissimi". Insomma, chi avrebbe dovuto soprintendere a tutte le operazioni, si è ritrovato con pochi mezzi per farlo. Una sorta di autorevolezza mandata in pensione o, semplicemente, scavalcata. 

"Turni massacranti, lo capite che non siamo amministrativi?"

"Lo spegnimento e la bonifica dell’incendio boschivo (che è la parte più lunga e faticosa) è a carico del Corpo e della Protezione civile" continua. La denuncia arriva poi fino alle comunicazioni tra Corpi. "Non ci sono radio per comunicare tra vigili del fuoco e forestale" racconta. Nelle cronache del grande fuoco la Forestale è proprio il grande assente. Titoli di giornale per i vigili del fuoco, cartelli di ringraziamento, gruppi di Whatsapp bollenti ad ogni ora del giorno. E i forestali? "Abbandonati a massacrarsi con turni di 12, 16,19 e più ore di servizio ininterrotto, in condizioni estreme di fatica, stress, senza ricambi di personale. Sarebbe dovuto venire anche il direttore e assessore al Personale della Regione fvg per rendersi conto che i forestali svolgono un servizio “leggermente diverso” dall’altro personale".

"Non è giusto"

E' un'accusa a 360 gradi, quella che TriestePrima riporta. I forestali, continua, "non sono degli impiegati amministrativi, non possono avere i vincoli di orari, presenze e codici degli impiegati amministrativi e di altri colleghi regionali". Sul banco degli imputati, alla fine, finiscono anche i sindacati "assenti". "Prima o poi il problema doveva esplodere, ed è successo in occasione di queste condizioni eccezionali (siccità, vento, temperature folli, problemi di personale e organizzazione, territorio abbandonato, gestione dei boschi assente, problemi di gestione strutture viarie tipo ferrovia, strade, viabilità forestale senza manutenzione, presenza di numerosissimi elettrodotti, gasdotti ecc.)". Secondo la testimonianza, "come al solito" a mancare è la programmazione. "Si va di emergenza in emergenza, tamponando le situazioni sfruttando lo spirito di sacrificio e serietà di molte persone, e ciò non è giusto".


 

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