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Giovedì, 25 Aprile 2024
accoglienza e inclusione / Fagagna

Una casa per i minori stranieri non accompagnati: l'esperimento sociale in Friuli

Taglio del nastro, alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, e dell’amministratore delegato di Snaidero Cucine Spa, Massimo Manelli, del nuovo “Appartamento per l’autonomia”, sperimentazione di abitare sociale di Oikos onlus e Comune di Fagagna per i minori stranieri non accompagnati al compimento del 18° anno d’età

Tenere insieme l’accoglienza diffusa con la crescita del Friuli, delle comunità che lo abitano e delle imprese che vi operano. E ancora, garantire un futuro possibile ai minori stranieri non accompagnati che al compimento del 18° anno d’età escono dal sistema dell’accoglienza. È questo il cuore della sperimentazione presentata oggi, giovedì 3 marzo, a Fagagna. Oikos onlus e il Comune di Fagagna hanno inaugurato – alla presenza, fra gli altri, del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin e dell’amministratore delegato di Snaidero Cucine Spa, Massimo Manelli – il nuovo "Appartamento per l’autonomia", esempio di innovazione sociale dal basso.

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Il progetto

Dal 2021, a Fagagna, Oikos onlus ha aperto "Il mondo in casa", una comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati provenienti da Pakistan, Bangladesh, Afghanistan e da altre aree di crisi del mondo. Da subito l’impegno di Oikos è stato orientato alla costruzione, per ogni ragazzo, di un progetto individualizzato teso a valorizzare, attraverso la formazione, competenze, abilità e inclinazioni, così da favorire l’inserimento lavorativo – e dunque l’autonomia – di ognuno. Al contempo si è guardato al territorio, tessendo legami con la comunità a partire dalle associazioni locali, tanto che numerosi ragazzi di Il mondo in casa hanno fatto attività di volontariato al loro interno. È attraverso questo dialogo che è emersa da parte di molte realtà produttive locali un forte fabbisogno di manodopera, parliamo di posti di lavoro che non trovavano copertura, restando vacanti e mettendo in difficoltà aziende grandi e piccole. Si è dato vita così a un virtuoso incrocio tra domanda e offerta di lavoro, tanto che numerosi neo maggiorenni della comunità di Oikos onlus hanno trovato impiego in ristoranti e bar, ma anche in una grande azienda, la Bouvard Italia, multinazionale che ha sede proprio a Fagagna. «Siamo particolarmente felici di aver raggiunto questo importante traguardo – evidenzia la responsabile dell’area accoglienza e inclusione di Oikos Onlus, Anna Paola Peratoner –, crediamo fermamente nell’importanza di sperimentare soluzioni nuove che uniscono lo sguardo “locale” sull’importanza del creare comunità e opportunità per tutti allo sguardo “globale” sull’importanza di sentirci uniti dal medesimo destino planetario. Attraverso questo modello di presa in carico vincono tutti: i nostri ragazzi che, pur se maggiorenni, hanno bisogno ancora di un piccolo supporto per raggiungere la vera autonomia; le aziende che possono contare su nuova manodopera e sul nostro accompagnamento; e la comunità, questi ragazzi infatti ne diventano parte integrante». 

Non solo lavorare

Restava irrisolto il nodo dell’abitare, è così che il Comune di Fagagna ha dato la disponibilità di un alloggio comunale, dove sette ragazzi potranno alloggiare – dividendosi i costi dell’affitto e delle utenze – mentre compiono l’ultimo tratto di strada che li condurrà alla piena e definitiva autonomia, che passa anche attraverso il conseguimento della patente di guida e il trovare una soluzione abitativa diversa.
«Abbiamo ritenuto – osserva il sindaco di Fagagna, Daniele Chiarvesio – che trovare una soluzione abitativa per questi ragazzi, fosse la naturale prosecuzione del percorso di accoglienza avviato nel 2021. Si tratta di una scommessa per la nostra comunità, fare cioè un’accoglienza in cui i minori stranieri non accompagnati non sono solo una presenza temporanea, ma una risorsa stabile per il territorio. Ad esempio rispondendo a una fortissima carenza di manodopera delle nostre aziende che si trovano a vivere un momento delicatissimo. Si tratta quindi di accompagnare dei giovani in un percorso di cittadinanza piena, all’insegna dell’integrazione e del desiderio di essere parte attiva della comunità come hanno dimostrato in questi mesi. Riponiamo inoltre grande fiducia in Oikos, una realtà con cui lavoriamo da anni». E proprio un’azienda del territorio ha preso a cuore questo progetto, la Snaidero Rino Spa di Majano tanto da donare la cucina del nuovo "Appartamento per l’Autonomia". 

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Il convegno

Prima del taglio del nastro, si è tenuta la presentazione ufficiale dell’esperienza. Sono intervenuti Anna Paola Peratoner e Ruben Cadau per Oikos onlus, l’assessora Martina Dreossi e il sindaco Daniele Chiarvesio per il Comune di Fagagna, Angela Maraldo della Bouvard Italia, Massimo Manelli, amministratore delegato di Snaidero Spa. Le conclusioni sono state affidate al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin. A raccontare la propria esperienza anche alcuni dei ragazzi che da oggi abiteranno nell’appartamento per l’autonomia.
«Questo è un esempio - ha detto Zanin, concludendo la cerimonia di presentazione prima del taglio del nastro - di comunità solidale: cittadini, associazioni, istituzioni, imprese hanno trovato la giusta collocazione, senza contrasti né sovrapposizioni. Ed è una novità alla quale anche il legislatore deve guardare». Il presidente ha poi allargato la prospettiva, osservando che «siamo in un momento pieno di opportunità, a dispetto delle gravi crisi che stiamo vivendo, dalla pandemia alla guerra, perché siamo passati da grandi certezze a grandi incertezze. E le vecchie certezze si erano trasformate in qualche caso in arroganza, nella paura di perdere il benessere economico, in un modello iper liberista di mercato selvaggio che rischiava di diventare una corsa verso il nulla. Io credo invece - ha suggerito ancora Zanin - che occorra rifarsi alla dottrina sociale della Chiesa che ha come obiettivo il bene comune». Zanin ha lodato il "percorso di integrazione" messo in piedi da Oikos, che prevede «l'insegnamento della lingua, l'educazione civica, la conoscenza di usi e costumi della terra in cui si viene a vivere». A proposito del fenomeno dell'immigrazione, il presidente ha osservato che «non si può far finta che il problema non esista, ed è sbagliato lavarsi la coscienza con buoni sentimenti o con la fuga dalle responsabilità. Questa di Fagagna, comunità che ha un tessuto sociale abituato da tempo a lavorare insieme, è una risposta vera e concreta alla tratta». 

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