Partito in Italia il conto alla rovescia per il vaccino anti-covid agli under 16
Pfizer-BioNTech ha chiesto l'autorizzazione all'Ema per i ragazzi tra i 12 e i 16 anni: il piano europeo potrebbe partire tra maggio e giugno
La lotta al covid potrebbe avere una svolta decisiva con le vaccinazioni degli under 16. L'Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) ha cominciato ad esaminare i dati a corredo dell'autorizzazione richiesta da Pfizer-BioNTech per la somministrazione del suo vaccino contro il coronavirus agli under 16. Non solo: Pfizer prevede di chiedere a settembre negli Stati Uniti l'autorizzazione del suo vaccino anti Covid-19 per i bambini tra i 3 e i 12 anni di età.
Il conto alla rovescia per il vaccino Pfizer agli under 16
Parte così il conto alla rovescia per l'inizio della vaccinazione degli under 16 in Italia, che potrebbe cominciare a giugno per quella fascia d'età e a settembre per i più piccoli. Sono intanto attesi fra luglio e agosto i dati relativi all'efficacia e alla sicurezza del vaccino per le donne in gravidanza.
Negli Usa
Ieri in America è arrivata la benedizione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden: "Non appena la Drug and Administration (Fda, ndr) darà la sua autorizzazione al vaccino Pfizer per gli adolescenti tra i 12 e 15 anni, noi siamo pronti a muoverci". Pfizer, che prevede per il 2021 ricavi per 26 miliardi di dollari dopo aver chiuso il primo trimestre con un boom di 14,58 miliardi di dollari, attende quell'ok per contrastare il calo di oltre il 25% del tasso di vaccinazione in Usa rispetto al picco di metà aprile. Ma non è l'unica, visto che anche Moderna sta effettuando test sui più piccoli per presentare il prima possibile i risultati e chiedere l'autorizzazione. Così come Novavax, mentre AstraZeneca e Johnson & Johnson hanno stoppato gli studi dopo i casi di trombosi.
Gli studi
I risultati dello studio di fase 3 su duemila ragazzi tra i 12 e i 16 anni presentati da Pfizer sono incoraggianti, visto che il vaccino ha generato più anticorpi rispetto alla fascia d'età tra i 16 e i 25. L'efficacia, secondo i dati presentati dall'azienda tedesca, è arrivata al 100% (negli adulti è del 95%) ma non è stata indagata la possibilità di infezioni asintomatiche. E questo è un problema, visto che i ragazzi possono diventare vettori dell'infezione e contagiare gli adulti, anche quelli fragili.
Repubblica scrive oggi che estendere l'autorizzazione alla somministrazione del vaccino anche ai bambini richiede comunque tempo perché non è possibile saltare le fasi della sperimentazione e bisogna uniformare le regole del consenso informato a quelle degli adulti. C'è poi il problema del dosaggio, visto che i più piccoli tendono a rispondere in maniera più intensa all'immunizzazione. Occorre quindi calibrare la concentrazione del vaccino per consentire la produzione degli anticorpi necessari, ma senza superare i limiti. Moderna ad esempio, che dovrebbe terminare i test a fine estate, usa per gli adulti 100 microgrammi. Per i bambini fra i 6 mesi e i 2 anni sta provando con tre dosaggi: 25, 50 e 100 microgrammi. Per quelli sopra ai due anni sperimenta invece 50 o 100 microgrammi.
In Italia
Per il resto non ci sono stati effetti collaterali diversi dagli adulti: eventualmente un po’ di febbre e dolore al braccio. Anche Israele, che ha immunizzato 600 bambini fragili, a rischio della forma grave di Covid, non ha notato reazioni avverse. Per precauzione l’Associazione dei pediatri americani consiglia di far passare due settimane fra il vaccino per il Covid e gli altri previsti per l’infanzia. Il generale Francesco Paolo Figliuolo nei giorni scorsi ha parlato della vaccinazione dei ragazzi nelle scuole: "Ci stiamo pensando, funzionerebbe così come si faceva una volta negli anni Settanta". Tutti e due i vaccini che si stanno sperimentando in bambini e adolescenti si basano sulla tecnica dell'Rna messaggero e a condurre gli studi sono le aziende Moderna e Pfizer/BioNTech.
Le sperimentazioni
La prima sperimentazione in fase 2/3, condotta da Moderna, è iniziata negli Stati Uniti nel dicembre 2020 su 3.000 ragazzi fra 12 e 17 anni e la stessa azienda ha appena avviato un secondo studio, chiamato KidCove, anche questo in fase 2/3 su 6.750 bambini da sei mesi a 11 anni. Secondo i programmi, i primi a ricevere il vaccino saranno i più grandi e gradualmente si passerà ai più piccoli. Negli Stati Uniti e in Germania è giunta alla fase 3 la sperimentazione condotta dalla Pfizer/BioNTech su 2.260 ragazzi di età compresa fra 12 e 15 anni. Alla luce dei risultati positivi ottenuti, l'azienda si sta preparando a presentare la richiesta di autorizzazione alle autorità regolatorie di Stati Uniti (Fda) ed Europa (Ema) e prevede che il suo vaccino possa essere disponibile già in giugno.