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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il Friuli ad un passo dalla zona gialla

Sotto osservazione i posti in reparto, la soglia è di 192 ricoveri. Al momento ci sono già 160 pazienti

Il Friuli Venezia Giulia è la regione con i dati peggiori d'Italia. il rischio di cambio di colore è sempre più concreto. Abbiamo superato due dei tre parametri che fanno scattare le restrizioni: l'incidenza con circa 150 casi per 100 mila abitanti (un dato che ci porterebbe in zona arancione) e l'occupazione delle terapie intensive che è all'11 per cento quando il limite stabilito è del 10 per cento. Il terzo parametro è ancora sottosoglia: la percentuale di ricoveri ordinari. Le persone ricoverate sono 160. Il limite massimo è di 192 pazienti i ovvero il 15 per cento dei mille e duecento settantasette posti attivabili in totale. 

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha sottolineato che le regole sulle zone a colori dovrebbero restare quelle attualmente in vigore. Eventuali passaggi di fascia verranno dunque stabiliti in base ai parametri.

Zona gialla

Si passa in zona gialla quando l'incidenza è superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti, l'occupazione delle terapie intensive supera il 10% e quella delle aree mediche il 15%.

Zona arancione

La zona arancione scatta con un'incidenza di oltre i 150 casi ogni 100mila abitanti e se al contempo la soglia delle terapie intensive oltrepassa il 20% con i reparti ordinari al 30%.

Zona rossa

Per entrare in zona rossa invece all'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti devono abbinarsi un tasso di occupazione dei posti letto superiore al 40% in area medica e al 30% in terapia intensiva. 

Le regole che disciplinano questi passaggi di colore sono cambiate molto, non solo i parametri. Ad esempio, la zona gialla attuale è estremamente simile alla zona bianca e l’obbligo della mascherina all’aperto è l‘unica differenza importante tra le due.

Le regole

Con la zona arancione subentrano le prime vere restrizioni impattanti su spostamenti e attività economiche e commerciali.

L'ipotesi Green Pass vincolato a guarigione o vaccino

Gli esperti premono sull'esigenza della terza dose di vaccino e sull'opportunità di ridurre la durata del Green Pass o di vincolarlo unicamente al vaccino e non ai tamponi. Il ministro Speranza, sul tema Green Pass, evidenzia che, a oggi, è valido fino alla scadenza dei 12 mesi dal richiamo: "Nessuno finora ha un intervallo di 12 mesi dalla seconda dose, per la durata del Green Pass valuteremo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico". Andrea Crisanti ritiene che "andrebbe legato ai vaccini, non ai tamponi, e fatto durare sei mesi dall'ultima dose". Significherebbe che per avere il Green Pass bisognerà essere vaccinati o guariti: solo un'ipotesi per ora.

In Austria

Uno scenario complesso ma che si sta già verificando in Europa. Da oggi, infatti in Austria per 1,6 milioni di non vaccinati scatta una sorta di lockdown. Non potranno uscire di casa le persone che non osservano la regola del 2G ("geimpft" o "genesen", immunizzati o guariti dal Covid-19 entro 180 giorni), tranne che per andare al lavoro, per fare le commissioni di base, per andare dal medico o per fare sport all'aria aperta. Vietati ristoranti, caffè, parrucchieri, impianti sportivi, teatri, cinema e tutte le altre attività sociali. In tutto il Paese l'obbligo di mascherina FFP2 al chiuso.

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