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Nuovi beni culturali tutelati a Udine: ecco quali sono e la loro storia

Sono quattro i nuovi beni culturali che hanno ottenuto la tutela dal Ministero in città e provincia

Chiesa sussidiaria di San Domenico

La chiesa si trova nell'omonimo quartiere periferico, nato agli inizi degli anni Trenta come “Villaggio” per supportare l'espansione demografica. In un primo momento l’area rurale accolse un centinaio di famiglie povere rimaste senza casa in seguito allo “Scoppio di Sant'Osvaldo” del 1917, un’esplosione di materiale bellico che distrusse l’intero quartiere. I suoi abitanti erano così emarginati all’epoca che venivano definiti “gli scacciati”. In questo contesto di degrado e isolamento, sorse la piccola chiesa, inaugurata nel 1935. Che divenne un importante punto di aggregazione non solo spirituale.

Nel 1952, Don Emilio de Roja, figura di spicco nella storia friulana della seconda metà del XX secolo, fondò accanto alla chiesa “Casa dell'Immacolata”, un orfanotrofio che ancor oggi si impegna nell’accoglienza. La chiesa è piccola ed è realizzata con materiali comuni. La facciata, che ricorda la tipologia più diffusa delle chiesette friulane, è a capanna con campaniletto a vela. L’interno è ad aula unica, con pareti in color ocra, e semplici decorazioni figurative di carattere religioso.

Il provvedimento di tutela si è basato sul profondo legame della chiesa con il quartiere che l’ha vista protagonista e punto di riferimento non solo per la storia religiosa ma soprattutto sociale dell'abitato.

La chiesa si trova in piazza Libia, 1 a Udine

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