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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Vaccinazioni Covid «sicure anche grazie alla farmacovigilanza»

A spiegarlo è stato Francesco Salvo, direttore del Centro di Farmacovigilanza di Bordeaux, in occasione del meeting organizzato da Lions Club Host Udine

In questi giorni dove cresce la tensione sociale rispetto ai vaccini e all'obbligatorietà del certificato sui luoghi di lavoro e, parallelamente, tornano a salire anche i contagi, si alza un'altra voce che cerca di fare chiarezza. «I vaccini contro il Covid sono sicuri. Lo attestano i dati provenienti dal sistema di farmacovigilanza che in tutta Italia, quotidianamente, analizza i casi di persone decedute o con problemi di salute successivi alla vaccinazione per chiarire se vi siano delle correlazioni. I dati registrati in Francia al 26 agosto scorso evidenziano come ci siano stati appena 9 decessi riconducibili alla vaccinazione su 1,5 milioni di vaccinati, soprattutto persone fragili. Dove ci si è vaccinati e ci si protegge, l’epidemia è sotto controllo». Ad affermarlo è stato Francesco Salvo, professore associato di Farmacologia alla facoltà di Medicina dell’Università di Bordeaux, in Francia, direttore del Centro di Farmacovigilanza di Bordeaux e coordinatore del Centro referente per la sicurezza del vaccino Pfizer-Biontech, ospite principale del meeting organizzato dal Lion Club Host Udine.

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Il parere

In videocollegamento da Bordeaux, Salvo ha illustrato l’iter che ha portato all’approvazione dei vaccini. «Nella situazione di emergenza sanitaria – ha detto – lo sforzo incredibile della comunità scientifica a livello mondiale ha permesso di accelerare lo sviluppo dei vaccini partendo, non dimentichiamolo, da 15 anni di ricerche preesistenti. 150mila pazienti hanno usufruito del vaccino prima della sua commercializzazione riscontrando un’efficacia mai vista. La farmacovigilanza, attiva in Francia come in Italia, rappresenta un ulteriore elemento di monitoraggio e quindi di sicurezza». Sugli effetti della campagna di vaccinazione Salvo non ha dubbi. «C’è una conclamata riduzione del rischio, vale a dire che ci sono 5 casi di contagio ogni 1000 vaccinati dopo la prima dose e appena 2 casi ogni 1000 vaccinati dopo la seconda. L’efficacia, tuttavia, scende con il passare del tempo. Per questo è ora necessaria la terza dose, che raccomando di eseguire assieme all’antinfluenzale perché il rischio dato dalla semplice influenza non deve essere dimenticato».

A introdurre Francesco Salvo è stato Alessandro Cojutti, chirurgo dell’ospedale di Latisana e Palmanova e vicepresidente del Lions Club Host Udine, che ha raccontato la propria esperienza di volontario, nel reparto Covid dell’ospedale di Brescia, ad aprile 2020. «Dimentichiamo – ha spiegato – che è passato poco più di un anno da quei terribili momenti con l’Italia in completo lockdown. In poco più di 12 mesi la scienza ha compiuto un grandissimo passo avanti».

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