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Fedriga: "Abbiamo un Rt da zona gialla" ma restiamo rossi, il Veneto passa in arancione

"Il ministero non ascolta. Oggi ho paura che le misure siano poco efficaci perché la capacità di sopportazione e di seguire da parte dei cittadini sia venuta meno" ha detto il governatore

"Serve un cambio di passo nelle scelte" sulle riaperture delle attività. "Ho avuto modo di parlarne con il Governo. Purtroppo il ministero della Salute ascolta molto poco, ma se non ci si rende conto che la strategia messa in campo è poco efficace anche dal punto di vista della tenuta nel contenimento della pandemia, vuol dire che non ci si rende conto che uno può scrivere un bellissimo Dpcm, ma poi bisogna metterlo in funzione nella vita reale".

Il Veneto passa in zona arancione

I problemi

Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ai microfoni di Radio Punto Zero, sottolineando che "oggi ci sono moltissimi fenomeni di attività" tra quelle chiuse, "svolte a domicilio e non nel posto di lavoro", quindi "senza controlli". Secondo Fedriga, occorre "passare dalla stagione dei divieti a quella delle regole". "Oggi ho paura che le misure siano poco efficaci perché la capacità di sopportazione e di seguire da parte dei cittadini sia venuta meno". Il governatore del Fvg ha quindi ribadito "il controsenso" che non si possa andare a trovare la famiglia in un'altra regione a Pasqua, ma che la si possa invece incontrare in un viaggio all'estero.

Parametri iniqui

Per quanto riguarda poi i dati del Fvg, "abbiamo un Rt che è sotto l'1, ha una media di 0,98. In teoria avremmo un Rt da zona gialla. E' chiaro che abbiamo una situazione negli ospedali ancora complessa, ma ci fa andare in rosso l'incidenza dei positivi su 100 mila abitanti che supera i 250, oggi è a 272. E' un parametro iniquo, perché non è parametrato al numero di tamponi che si fanno" e "penalizza". 
 

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