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Probabile un nuovo Dpcm per Natale e Capodanno: nuove limitazioni per l'Italia

I numeri del contagio non migliorano come si sperava e le folle degli ultimi giorni nei centri città e in montagna spingono il governo a pensare a soluzioni per rimediare

Un mini-lockdown dal 24 dicembre al 7 gennaio oppure nei giorni festivi e prefestivi valido per tutto il paese: questo ciò che ieri sera ha anticipato il governo Conte. Sarà sul modello della Germania: coprifuoco, chiusure anticipate dei negozi, stop alla libertà di movimento. Ma ci sarà anche la deroga per gli spostamenti tra piccoli comuni, come richiesto da più parti.

Le ipotesi

Il governo di Giuseppe Conte valuta un nuovo Dpcm che trasformi tutta l'Italia in zona rossa o arancione da Natale a Capodanno o forse addirittura fino al 7 gennaio. La nuova stretta, anticipata mentre si discuteva degli spostamenti tra i comuni e che potrebbe essere invece "a singhiozzo" ( in brevi periodi a ridosso delle feste), è stata annunciata ieri durante la riunione dei capodelegazione dopo che i numeri degli ultimi bollettini della Protezione Civile hanno certificato il rallentamento della discesa; in più, spaventano le immagini degli assembramenti nelle vie dello shopping nelle grandi città e in montagna, tra sole e neve. E c'è anche chi ipotizza direttamente un lockdown hard a Natale. In caso di aumento dei contagi saranno inevitabili misure adeguate, proporzionali ai contagi. C'è chi avverte che il momento di agire non può essere procrastinato: il timore che il sistema a zone colorate porti ad aperture troppo precoci esiste.

Un nuovo Dpcm per l'Italia zona rossa o arancione da Natale a Capodanno?

Oggi per per il punto della situazione si vedranno i capidelegazione della maggioranza con gli esperti del Comitato tecnico scientifico e i ministri Luciana Lamorgese (Interni), Francesco Boccia (Affari regionali) e Alfonso Bonafede (Giustizia). Sul tavolo del governo ci sono tre scenari: portare l'Italia in zona rossa o arancione per otto giorni dal 24 dicembre al primo gennaio, oppure nei giorni festivi e prefestivi (24-27 dicembre, 31 dicembre - 2 gennaio e dal 5 al 7 gennaio, oppure direttamente dal 24 dicembre al 7 gennaio). E lo strumento per il mini-lockdown di Natale potrebbe essere un nuovo decreto ministeriale che contemporaneamente potrebbe recepire anche la famosa deroga agli spostamenti nei piccoli comuni sotto i cinquemila o i quindicimila abitanti su base territoriale.
Sul tavolo dell'esecutivo ci sono allo studio:
interventi per fermare gli assembramenti nelle vie dello shopping e nei centri delle grandi città attraverso maggiori controlli;
chiusure anticipate degli esercizi commerciali;
coprifuoco potenziato con la stretta su bar e ristoranti, e limitazioni agli spostamenti tra regioni (che si interromperanno già dal 21 per effetto del Dpcm 3 dicembre) e all'interno dei territori.

I Comuni

Insieme, il governo dovrebbe consentire di uscire dai comuni al di sotto dei 5mila abitanti con un limite di raggio d'azione chilometrico (si parla di 20 o 30 chilometri) attraverso una mozione di maggioranza che verrebbe discussa e approvata mercoledì in Senato bocciando quella del centrodestra che invece punta a far saltare il blocco per tutti i comuni. Viene quindi data per acquisita la scelta di consentire una possibilità di spostamento il 25, 26 dicembre e l'1 gennaio fuori dal territorio comunale, a chi abiti nelle cittadini più piccole. 

Modello tedesco

L'obiettivo è applicare il modello Merkel, che ha evocato un lockdown duro presentando misure anti-Covid più stringenti in vigore dal 16 dicembre. Sulla linea rigorista soprattutto i ministri Boccia e Franceschini ma anche il premier Conte e le altre forze politiche della maggioranza. L'eventualità di estendere le misure ora applicate per le zone rosse e arancioni anche alle regioni gialle nei giorni critici sul modello Merkel porterebbe quindi ad una stretta in primo luogo sui negozi e poi sulla libertà di movimento per scongiurare il rischio della terza ondata che ieri è stato prefigurato dall'Istituto Superiore di Sanità dopo le festività. Oggi si deciderà se far scattare il provvedimento già il 19 e 20 dicembre o se invece slittare a ridosso del Natale. 

Le diverse linee

La linea dura di Speranza prevede la chiusura di tutti i negozi ad eccezione di chi vende beni essenziali, consentendo deroghe agli spostamenti per il pranzo con i parenti. In una versione più soft le restrizioni più rigorose varrebbero dal 24 dicembre al 2 gennaio. La terza opzione prevede la variante zona arancione, che vieterebbe lo spostamento tra i comuni ma lascerebbe aperti i negozi. Possibile anche l’anticipazione del coprifuoco dalle 22 alle 20 o addirittura alle 18. 

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