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L'Italia in zona rossa: tra le regioni a forte rischio anche il Friuli Venezia Giulia

Per domani è prevista la decisione del Governo: oltre alle nuove zone rosse, il Dpcm dovrebbe contenere anche l'indicazione del lockdown a Pasqua e nei week end

Il governo sta preparando un decreto legge o un nuovo Dpcm per portare l'Italia in zona rossa nei week end a partire dalla prossima settimana. Oggi si riunirà la cabina di regia dell'esecutivo, che dovrà prendere una decisione sullo strumento giuridico da adottare per dichiarare il lockdown in Italia, con Pasqua e Pasquetta comprese: si calcola che siano trenta milioni i cittadini italiani che potrebbero andare in lockdown con la nuova stretta. 

Italia in zona rossa dalla prossima settimana

Ieri la cabina di regia non ha preso decisioni perché si attendono i numeri del report #43 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, che sarà definitivo venerdì 12 marzo. Il governo Draghi attende i numeri poi, venerdì, il Consiglio dei Ministri che dovrebbe dare il via libera alla stretta, in vista delle festività pasquali. Il ministro della Salute non si sbilancia su quali saranno le decisioni finali del governo. Sulla zona rossa nei week end, una delle misure che circolano con più insistenza, si limita ad ammettere che "è una delle ipotesi che si stanno valutando". In ogni caso ulteriori restrizioni ''sono probabili'' e ''opportune'', e anche in "tempi stretti" perché le varianti fanno correre il virus.

I criteri

Tra i punti considerati acquisiti ci sono: l'automatismo per far scattare la zona rossa una volta superata l'asticella dei 250 contagi ogni centomila abitanti; una nuova proroga al divieto di spostamento tra le regioni, al momento in scadenza il 27 marzo; una stretta agli spostamenti dai comuni di residenza; il coprifuoco.
Il governo guarda comunque al modello Natale per affrontare il periodo di Pasqua: zone rosse nei festivi e prefestivi per contenere i movimenti che in quei giorni potrebbero inevitabilmente diventare veicolo di contagio. Tra il confronto con regioni e enti locali e il consiglio dei ministri convocato per venerdì non si esclude un nuovo vertice con le forze di maggioranza per limare le misure da varare. Il decreto legge pare attualmente lo strumento più adatto e dovrebbe restare fuori dalla stretta il prossimo week end, quello del 13 e 14 marzo. E questo perché la linea del governo Draghi, sin dal discorso programmatico in Parlamento, è quella di informare delle restrizioni con un congruo anticipo rispetto all'entrata in vigore.

Il Cts suggerisce il rafforzamento delle restrizioni nelle zone gialle, perché è lì che vanno ridotti i contatti tra le persone per evitare il diffondersi del contagio, il passaggio automatico in zona rossa con un'incidenza a 7 giorni di 250 casi ogni 100mila abitanti, chiusure nei fine settimana come già avvenuto durante le festività natalizie. Queste regole saranno valide in molte Regioni da lunedì 15 marzo e fino a domenica 28 marzo e subito dopo arriverà la stretta già concordata per la settimana di Pasqua.

Le festività

Proprio come accaduto a dicembre, scienziati e ministri sembrano d’accordo che un allentamento in occasione delle festività potrebbe causare una diffusione altissima del Covid-19. Per questo il decreto prevederà divieti mirati in quei sette giorni e in particolare da sabato 3 aprile a lunedì 5 aprile. Limitati al massimo gli spostamenti, non saranno consentiti pranzi, incontri con più persone non conviventi e gite. E non è escluso, così come avvenuto a Natale, che si decida di chiudere bar e ristoranti.

L'Istituto Superiore di Sanità e il Comitato Tecnico Scientifico hanno chiesto al governo di limitare i contatti tra i cittadini come è successo a Natale qualdo il presidente del Consiglio era Giuseppe Conte. Ovvero implementando il sabato e la domenica misure da fascia arancione con bar e ristoranti chiusi e divieto di uscire dal proprio comune.

Dagli ultimi dati disponibili, a trovarsi nelle condizioni di diventare rosse sarebbero Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, le province di Trento e Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Marche e Campania (che si è messa in rosso da sola come l'Alto Adige). Nelle zone rosse potrebbero essere ulteriormente strette le maglie sui movimenti delle persone così come avvenuto durante il primo lockdown, ad esempio chiudendo parchi, ville, giardini e limitando l'attività motoria e sportiva nei pressi della propria abitazione per evitare che, chiusi negozi, bar e ristoranti la gente si riversi nei luoghi di ritrovo dando vita a pericolosi assembramenti.

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