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Le deroghe salvano il Natale nei micro Comuni friulani, ma devono unirsi

In provincia di Udine ci sono 36 paesi con meno di 1000 abitanti. Il “Decreto Natale” ha introdotto alcune eccezioni sugli spostamenti, ma secondo la Fondazione Think Tank Nord Est per risolvere l’isolamento è necessaria la fusione dei Comuni

Le deroghe introdotte dal “Decreto Natale”, che nei giorni di “zona arancione” consentono gli spostamenti dai piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti (in un raggio di 30 chilometri, senza poter andare nei capoluoghi di provincia), hanno concesso un po’ di respiro ai municipi del Friuli Venezia Giulia, che temevano l’isolamento durante il periodo natalizio.

Infatti, secondo l’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, che ha esaminato i dati della popolazione residente, il Friuli Venezia Giulia è caratterizzato dalla netta prevalenza di piccoli Comuni: il 71% (153 Municipi su 215) conta meno di 5.000 abitanti. Si tratta di località distribuite soprattutto nelle zone montane e pedemontane, tra udinese e pordenonese. Senza le deroghe introdotte, che consentono altresì alcune visite ad amici e parenti, gran parte del territorio Friuli Venezia Giulia rischiava quindi di trascorrere le festività natalizie in solitudine, come già accaduto quando era stata decretata la “zona arancione”.

Lo studio della Fondazione Think Tank Nord Est evidenzia poi come siano ben 52 (il 24% del totale), 36 in provincia di Udine, i micro comuni con meno di 1.000 abitanti. L’area dove sono più presenti è la provincia di Udine con Drenchia, Dogna, Preone, Resiutta, Grimacco, Stregna, Savogna, Sauris, Rigolato, Raveo, Comeglians, Montenars, Ravascletto, Forni Avoltri, Taipana, Zuglio, Forni di Sotto, Lusevera, Chiusaforte, Chiopris-Viscone, Cercivento, Lauco, Bordano, Treppo Ligosullo, Prepotto, Visco, Amaro, Verzegnis, Pulfero, Prato Carnico, Socchieve, Malborghetto Valbruna, Forni di Sopra, Resia, Ampezzo, Cavazzo Carnico. Ce ne sono 11 anche nel Pordenonese – Barcis, Andreis, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Cimolais, Erto e Casso, Clauzetto, Frisanco, Vito d’Asio, Castelnovo del Friuli, Claut –. Quattro i micro comuni si trovano in provincia di Gorizia – Dolegna del Collio, Moraro, San Floriano del Collio, Medea –, uno nel Triestino – Monrupino –. 

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E’ soprattutto in queste località che le limitazioni agli spostamenti mettono in difficoltà i cittadini, bloccati all’interno di confini amministrativi che delimitano realtà comunali piccolissime, spesso prive anche dei servizi essenziali. “I residenti nei piccoli Comuni soffrono più degli altri l’isolamento a cui siamo costretti durante le festività natalizie per limitare i contagi da coronavirus - spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - e le deroghe introdotte, che anche noi avevamo suggerito, intendono giustamente agevolarli. Tuttavia, la necessità delle deroghe certifica che questi Municipi sono un modello non più sostenibile. Governo e Regione dovrebbero sostenere le aggregazioni tra questi piccoli Comuni, con l’obiettivo di migliorare i servizi e garantire maggiori opportunità di lavoro e di crescita anche alle aree più periferiche. Si tratta di una riforma fondamentale, che non vuole cancellare la storia dei luoghi, ma costruire un’organizzazione istituzionale del territorio più efficiente.”

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