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“Del lavoratore suicida di Savogna onoriamo la generosità del gesto rivolto soltanto contro se stesso!”

Da Udine, il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, esprime l'omaggio più deferente alla nobiltà del disperato gesto, puntando il dito contro la tirannide del sistema economico e politico imposto dalla globalizzazione: “Capitalismo, plutocrazia, egoismo: i nemici giurati da combattere!”. E il tribuno “civista euroregionalista” riattualizza il mito resistenziale antitirannico di Aquileia.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“Si è impiccato un lavoratore, un padre di famiglia, di 49 anni, nel Centro Stampa Gedi di Savogna presso Gorizia, in cui si confezionano alcuni dei maggiori quotidiani del Friuli Venezia Giulia, centro in dismissione perché trasferito ora in luglio a Padova per decisione aziendale. Nel rendere il più deferente e affettuoso omaggio alla persona del sopraccitato, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” tiene a segnalare la più che nobilissima generosità di chi solamente contro se stesso rivolge certi estremi gesti di rivolta e non contro veri o presunti responsabili, diretti o indiretti, delle proprie sciagure. Limpida anche in questo caso la colpevolezza o la connivenza sovraordinata di un sistema economico imposto ed accettato non si sa per quanto. Ecco il nemico, il male assoluto. Non è vero affatto che il nemico non esiste. Non serve essere comunisti per ritrovarlo nel capitalismo. Non serve essere nazisti per vederlo nella plutocrazia. Non serve essere cristiani autentici per individuarlo nell'egoismo, regola del libero mercato selvaggio. Sino a quando giungerà notizia di umili eroi tanto pii da rivolgere l'altra guancia sino a questo punto? Se è legale che un'azienda possa disporre a tal segno dei destini di propri lavoratori e per conseguenza delle loro famiglie, è chiaro che bisogna cambiare le leggi. E se le leggi sono dettate da interessi terzi rispetto a quelli di gran parte delle nostre cittadinanze, ci si deve scrollare di dosso il tutto, a qualunque costo. Certo, ci vorrebbe un programma politico, una classe politica all'altezza e, forse, soprattutto, un popolo determinato e coeso, 'no bandiere di mil aiars' come si dice in friulano, 'banderuola' alla mercé di tutti i venti, allettamenti e mistificazioni...”. Così, il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, a ridosso della tragedia del caporeparto del centro stampa isontino soppresso dal Gruppo Gedi con trasferimento di attività e personale in quel di Padova. “Ma esiste uno Stato? Esiste una tutela dei lavoratori in questa Repubblica la cui Costituzione dice specificamente 'fondata sul lavoro'? Mancano le leggi o la loro applicazione? Oppure manca tutto e comandano i più forti, per cui non parliamo più, per carità, di repubbliche e di democrazie? Non parliamo di tutela della famiglia, di qualunque natura essa sia, perché simili libertà di scelta aziendale incidono in modo dirompente sui nuclei sociali di base, per l'appunto i nessi familiari! In Europa è dovunque così, si obietta, perché l'Italia dovrebbe sottrarsi a un sistema continentale e globale? Perché l'Italia, pur terra corrotta, con buona pace del premier Conte, è stata, con Roma, madre del diritto e della civiltà europei e non soltanto. Non si vede, quindi, perché sia l'Italia a doversi adeguare, in questo campo almeno, a derive barbariche d'Oltralpe e Oltreoceano! È la missione di una 'Nuova Aquileia', rinnovatrice di civiltà, quella di riportare nel cuore d'Europa un seme di vera, civica, umanistica, spirituale, rinascita, anche contro la tirannia imperiale globalista, capitalista, liberista! Aquileia, mito civico cosmopolita di resistenza popolare locale repubblicana contro i tiranni oltreché contro i barbari, sia nostro faro, tra Adriatico ed Alpi, anzi, sino al Danubio, in questa oscura notte del genere umano! Dobbiamo crederci ed impegnarci!”.

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