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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Udine fanalino di coda del turismo regionale, scatta l'ironia: «I cartelloni su Romeo e Giulietta ci salveranno!»

«Le grandi mostre rappresentano una forte attrattiva, ma mettere tutte le uova in un paniere e spendere 1.300.000 euro per Casa Cavazzini non è servito a nulla», commenta Alessandro Venanzi

I numeri che fotografano i flussi turistici estivi in regione hanno sancito alcuni verdetti: il Friuli Venezia Giulia piace, ma soprattutto alle persone straniere che spendono molto e a chi segue i grandi eventi sponsorizzati e finanziati copiosamente dalla Regione Fvg. Piacciono anche le città, ma non Udine: il capoluogo friulano è l'unico che ha fatto registrare un calo di presenze, mentre tutti gli altri centri hanno messo un segno più. 

"Udine città di record, negativi"

Tra i primi a sottolineare il dato negativo di Udine, l'ex assessore comunale al Commercio Alessandro Venanzi. «I dati parlano di un boom di presenze totali che ha superato il picco del 2019. Nonostante questo il Sindaco è riuscito ad allontanare i turisti, facendo registrare alla città un -4,8% di presenze. Trieste e cresce a doppia cifra mentre Udine affonda. Le grandi mostre rappresentano una forte attrattiva, ma mettere tutte le uova in un paniere e spendere 1.300.000€ per Casa Cavazzini non è servito a nulla: il turismo interno non basta, bisogna attirare gli stranieri. Ma non c’è nulla di cui preoccuparsi, i cartelloni in 4 lingue su Romeo e Giulietta in piazza Venerio ci salveranno!», ironizza il consigliere dem.

La panchina di Giulietta e Romeo

Udine abbandonata

Alle critiche di Venanzi si aggiungono anche quelle del consigliere regionale Franco Iacop (Pd), allarga il focus. «In piena crisi e abbandonata dalla Giunta Fedriga, Udine è relegata a essere fanalino di coda di un turismo regionale che altrove sta registrando un momento positivo. Nonostante i diversi strumenti a disposizione e le richieste di intervento in questo comparto, a Udine continuano a mancare eventi faro, pensati invece su altri territori dove si sono registrare risultati lusinghieri», afferma Iacop in una nota. «I numeri presentati da Fedriga e Bini confermano la crisi organica che sta interessando Udine e che ora si manifesta anche nel comparto turistico, accentuando così la marginalità del capoluogo friulano nel contesto regionale. In un momento storico di risultati turistici positivi, Udine è in caduta libera con un calo delle presenze del 4,8%, dato ancora più pesante se rapportato ai risultati raggiunti dagli altri capoluoghi di provincia con Gorizia al +12,9%, Pordenone al +9,9% e Trieste al +4,8%».

Tutto su Trieste

«Sono dati - spiega ancora Iacop - che certificano l'assenza nel capoluogo friulano di quegli eventi "faro" in settori trainanti come i congressi, le fiere commerciali, eventi sportivi e importanti eventi culturali espositivi di risalto nazionale che, in questo ultimo caso, sono tutti concentrati sul capoluogo giuliano. Abbiamo sollecitato da tempo l'utilizzo di strumenti regionali specifici per il rilancio delle città d'arte del Fvg per evitare, come nel caso di Udine che gli operatori siano lasciati soli e privi del necessario supporto».

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