"Gestione della sanità regionale delirante e incoerente, siamo preoccupati"
Parole di sdegno, dopo il report della Fondazione Gimbe e della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, sul servizio sanitario regionale da parte dei segretari regionali di Aaroi-Emac Alberto Peratoner, di Anao-Assomed Massimiliano Tosto, di Cisl medici Liana Fabi e Nicola Ventrella e della Uil Stefano Bressan
Dopo la "pagella" poco clemente della Fondazione Gimbe e della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa sul servizio sanitario regionale (terzultimo in Italia), arrivano le critiche dei sindacati. Anzi, le stesse sigle delle organizzazioni parlano di "vivissimo sdegno e seria preoccupazione", in una nota divulgata nelle ultime ore a firma dei segretari regionali di Aaroi-Emac Alberto Peratoner, di Anao-Assomed Massimiliano Tosto, di Cisl medici Liana Fabi e Nicola Ventrella e della Uil Stefano Bressan.
Le critiche
La nota si apre subito con parole molto dure, che definiscono la "gestione della sanità regionale delirante e incoerente". "Siamo veramente alla frutta: da una parte Arcs (Agenzia regionale di coordinamento per la salute, ndr) che non ottempera al ruolo di gestione delle assunzioni di tutto il personale regionale sdoganando procedure e percorsi non coordinati alle singole aziende, dall'altra la Direzione centrale salute che dalla sera alla mattina manda a casa i lavoratori precari e applica un inconcepibile blocco delle assunzioni nell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, dall'altra ancora la Regione che incentiva e sostiene le esternalizzazioni selvagge e incontrollate in pronto soccorso, 118, punti di primo intervento e radiologie nelle aziende sanitarie Friuli centrale e Friuli occidentale". Le criticità, secondo quanto riportato nella nota, sono acuite dal momento particolarmente delicato, visto che siamo in estate, quando c'è "la necessità di far riposare il personale dirigente" definito "provato e demotivato" e quando c'è "la riduzione di servizi e le chiusure di interi reparti e in un momento delicatissimo per le liste d'attesa di interventi chirurgici e prestazioni specialistiche che presentano tempi biblici". Da qui la richiesta di intervento, da parte delle organizzazioni sindacali, "del presidente Fedriga a garanzia, tutela e salvaguardia del nostro sistema sanitario pubblico".