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Over 65 in crescita netta, ma in Fvg raddoppiano anche le leggi 104

Riunito il dipartimento sociosanitario della Cisl Fvg

Si riuniscono Cisl Fvg e Fnp Cisl nel dipartimento sanitario e commentano positivamente le riforme regionali a potenziamento dei servizi domiciliari, la legge sui cargiver. Appunto per quanto riguarda l'assistenza ai non autosufficienti che "non deve confinarsi a interventi sperimentali, quanto costituire una svolta radicale nella presa in carico degli anziani". Renata Della Ricca e Renato Pizzolitto hanno dichiarato: “Per quanto ci riguarda è quanto mai urgente ripensare i modelli dell’intero sistema dei servizi, puntando sulla massima integrazione tra sociale e sanitario, sulla cura di prossimità, sulla prevenzione diffusa e la valorizzazione del sociale: elementi questi indispensabili per garantire il benessere e la cura dei soggetti più fragili”. Sono state proprio le persone più deboli – gli anziani e i non autosufficienti – al centro della riflessione cislina.

I dati

Punto di partenza il dato oggettivo di una popolazione destinata a una velocissima crescita nella fascia degli over 65. Se è ormai uno storico consolidato che il Friuli Venezia Giulia sia al decimo posto delle regioni più anziane d’Italia, con il 26,4% della popolazione con più di 65 anni e l’8,5% che supera gli 80, è la proiezione sul medio-lungo periodo a richiedere scelte di sistema. Già nel 2030 oltre il 25% sarà di ultra sessantacinquenni, nel 2050 tale percentuale salirà al 35%. Tuttavia, il dato inedito che innalza il livello di vigilanza anche della Cisl Fvg sono i numeri relativi alle Leggi 104 e le invalidità riconosciute. Stando ai dati raccolti dal Patronato dell’Inas Cisl Fvg e presentati dal direttore regionale Gianluigi Pauletto, in Friuli Venezia Giulia il riconoscimento dell’handicap ex lege 104 sono addirittura raddoppiate nella nostra regione, passando dalle 2.243 del 2019 alle 5.624 del 2022, segnando una forte impennata soprattutto nella provincia di Pordenone (da 228 a 1540), seguite da Gorizia (da 108 a 761), Trieste (da359 a 823) e Udine (da 1548 a 2500). Crescita meno sostanziale, ma comunque indicativa di un trend, quella delle invalidità civili, che passano dalle 6.891 del 2019 alle 7.138 dello scorso anno. Si tratta, per la Cisl Fvg, di dati che denunciano una forte istanza di assistenza e che chiedono di mettere mano a quelle criticità che ancora ruotano attorno alla gestione della non autosufficienza, a partire da una rivisitazione del sistema dell’offerta sul territorio che deve trovare i suoi pilastri nella permanenza domiciliare della persona vulnerabile (e non soltanto in servizi in struttura), utilizzo delle tecnologie digitali e di integrazione organizzativa tra figure professionali, sostegno alle famiglie, oggi gravate pesantemente anche sotto il profilo economico.

Richieste

La Cisl Fvg chiede che la Regione provveda non solo a un sostegno delle famiglie di tipo economico, ma anche destinando le stesse risorse riconosciute alle strutture per l’occupazione dei posti letto, a copertura di quei servizi, come, ad esempio, la fisioterapia e l’assistenza infermieristica, indispensabili alle famiglie che scelgono la strada della domiciliarizzazione per il proprio caro. “Sia chiaro, però – incalzano Della Ricca e Pizzolitto – che i servizi domiciliari, oggi lasciati al libero mercato spesso senza regole e poco trasparente, devono essere riportati a norma, in termini di sostenibilità, qualità e professionalità, dotandosi anche di un “case manager”, ovvero un professionista in grado di farsi carico del percorso individuale delle persone, divenendo responsabile dell’effettiva continuità anche tra ospedale e distretto". Altri tasselli fondamentali, quello costituito dal sistema delle badanti, che anche in questo caso "va governato per non rischiare la continuità assistenziale indispensabile al benessere delle persone, e l’offerta delle case di riposo, per cui il 2023 sarà un anno decisivo". Novantacinque strutture convenzionate, infatti, dovranno presentare la domanda di accreditamento per un totale di 8.681 posti letto. C

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