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Cosa succede in Fvg dopo il 7 gennaio: il calendario delle restrizioni

Il governo Conte vuole prorogare con un'ordinanza o un nuovo Dpcm i divieti a partire da dopo l'Epifania, ripristinando il sistema delle fasce nei territori a partire dall'11

La scadenza del decreto legge 172/2020, prevista per il 7 gennaio, potrebbe essere prorogata con un'ordinanza del ministero della Salute e le ipotesi in campo sono due: mantenere le misure vigenti fino al 15 gennaio, data di scadenza del Dl 158/2020 e del Dpcm 3 dicembre, oppure tornare in zona gialla il 7 e l'8 gennaio per poi passare in fascia arancione o rossa il week end del 9 e del 10 e poi, sulla base del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità, assegnare le zone alle regioni a partire dal lunedì seguente. 

Zona rossa e arancione in tutta Italia: cosa cambia dal 7 al 15 gennaio 

"Stiamo facendo fare un approfondimento ai tecnici in modo da abbassare le soglie dell'Rt per accedere in zona rossa o arancione. Misura che incide sul modello della zonizzazione", ha confermato Speranza ai presidenti di Regione. Prima il ministro aveva incontrato il Comitato Tecnico Scientifico per discutere la modifica dei parametri per la definizione delle fasce gialle, arancioni e rosse. Rimane ancora aperto il dibattito sullo strumento legislativo da utilizzare per varare la nuova stretta: o un'ordinanza del ministero della Salute o un decreto legge, poiché per limitare il diritto allo spostamento sul territorio non basta un semplice provvedimento del presidente del Consiglio (ovvero un nuovo Dpcm) e quindi nemmeno un'ordinanza.

Il nuovo calendario delle restrizioni dal 7 al 15 gennaio prevede quindi:

il 5 e il 6 gennaio saranno gli ultimi due giorni in zona rossa per tutta Italia: negozi chiusi tranne quelli di beni di prima necessità, divieto di uscire di casa se non per ragioni di lavoro, salute o necessità e urgenza da giustificare tramite autocertificazione, coprifuoco dalle 22 alle 5, una sola visita consentita al giorno (massimo due ospiti);
il 7 e l'8 gennaio l'Italia sarà in zona gialla: riapertura delle attività e di tutti i negozi (con ristoranti e bar chiusi dopo le 18), rientro a scuola al 50% degli studenti delle scuole superiori;
il 9 e il 10 gennaio l'Italia sarà in zona arancione: possibilità di spostarsi all'interno del proprio comune ma non tra un municipio e l'altro e al di fuori della propria regione, negozi aperti tranne bar e ristoranti (consentito comunque l'asporto e la consegna a domicilio), coprifuoco dalle 22 alle 5, una sola visita consentita al giorno (massimo due ospiti);
a partire dall'11 gennaio tornerebbe in vigore il sistema delle zone rossa, arancione e gialla nelle regioni (a rischio zona arancione o rossa ci sono Veneto, Liguria, Calabria e forse anche Lombardia, Puglia e Basilicata);

Zona bianca

Ci potrebbe essere un'altra novità in arrivo: la cosiddetta zona bianca. Il ministro della Cultura Dario Franceschini, con l'appoggio del responsabile della Giustizia Alfonso Bonafede, ha proposto o la creazione di una quarta fascia di rischio nella quale entrerebbero le regioni con gli indicatori migliori. In queste zone si potranno riaprire musei, cinema, teatri e sale da concerto. I bar e i ristoranti lavorerebbero senza limiti di orario e anche piscine e palestre tornerebbero a funzionare a pieno ritmo. Sempre però mantenendo le regole base di contenimento, come mascherina obbligatoria, distanziamento e divieto di assembramento.

La norma dovrebbe entrare già nel prossimo Dpcm o nel decreto legge che Palazzo Chigi dovrà varare entro il 15 gennaio: "Poiché la zona gialla ha limiti enormi, a cominciare dal coprifuoco, facciamo una zona bianca, nella quale si accede sotto un certo indice Rt di trasmissione dei contagi", ha detto Franceschini durante il vertice di ieri. 

Il Fvg a rischio

Nel piani del governo il periodo dal 7 al 10 gennaio servirà per varare nuovi parametri e indicatori in accordo con l'Istituto Superiore di Sanità, il Comitato Tecnico Scientifico e il ministero della Salute: l'idea è di far scattare la zona arancione quando l'indice di contagio Rt è superiore all'1 e compreso nell'intervallo di 1,25 e di far scattare la zona rossa quando supera l'1,25. 

Considerando che nessuna regione attualmente ha incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti, il cambiamento potrebbe portare dieci regioni ad avere maggiori restrizioni: se passeranno le modifiche al sistema di monitoraggio, da lunedì 11 (visto che sabato e domenica tutta Italia sarà arancione), mezzo Paese cambierà colore, passando in zone con misure più restrittive rispetto a quelle previste per la gialla. Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia, Sicilia e Lombardia rischiano l’arancione e Basilicata, Calabria, Liguria e Veneto addirittura la zona rossa.

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