Stress termico dovuto al caldo sul posto di lavoro che determina malori, mancamenti e infortuni. Nelle ultime settimane si sono verificati diversi episodi del genere. Episodi che hanno indotto Inps e Inail a correre ai ripari concedendo alle aziende la possibilità di accedere alla cassa integrazione ordinaria. Non era mai accaduto che tale procedura fosse prevista per il caldo eccessivo.

Come funziona

Inps e Inail hanno reso note le istruzioni per la gestione dei rischi legati al caldo eccessivo. Viene quindi previsto l'accesso alle prestazioni di cassa integrazione ordinaria per sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa dovuta a temperature elevate. Secondo l’Istituto nazionale di previdenza sociale si definiscono tali quelle temperature che superano i 35° centigradi. 

Saranno prese in considerazione anche temperature inferiori a ai fini del riconoscimento dell’integrazione salariale, visto che verranno tenute in considerazione anche le temperature percepite. Questa seconda opzione si applica ad alcuni lavori all’aperto che richiedono indumenti di protezione e che avvengono in luoghi in battuta di sole ma anche per quelli che comportino l’utilizzo di materiali che non sopportano il forte calore.

Nella domanda di cassa integrazione giornaliera ordinaria e nella relazione tecnica allegata, l'azienda dovrà indicare le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa e specificare il tipo di lavorazione in atto nelle stesse giornate. Non dovranno essere forniti bollettini meteo che saranno acquisiti dall'Inps. L'ente previdenziale riconoscerà  la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell’azienda disponga la sospensione delle lavori perché ritiene sussistano rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori.