Carenza personale sanitario: "fermi al livello del 2020"
L'allarme in una nota firmata da Andrea Traunero, segretario Generale Fp Cgil Udine e Claudio Palma, Fp Cgil: "La situazione attuale in Asufc continua a essere allarmante sia dal punto di vista organizzativo che da un punto di vista di prospettiva"
Nuovo allarme per il personale sanitario in Friuli, lanciato da Andrea Traunero, segretario Generale Fp Cgil Udine e Claudio Palma, Fp Cgil, componente Rsu Asufc. «La situazione attuale in Asufc continua a essere allarmante sia dal punto di vista organizzativo che da un punto di vista di prospettiva. Preso atto dei martellanti e rassicuranti spot dell’amministrazione regionale in merito alle future riorganizzazioni, anche sulla scia del Pnrr, la domanda sorge spontanea: con quale personale?».
Le criticità
«La pianificazione tanto sbandierata avrebbe dovuto prendere corpo già da tempo, viste le carenze di organico strutturali. E la ricerca affannosa di soluzioni dimostra ancora di più che la sanità pubblica non era al centro dell’agenda dei lavori di questa amministrazione. Si è aspettata l’ennesima bassa marea di contagi per prendere atto degli ulteriori danni provocati dalla carenza di personale in tutti i settori e dalla scarsa lungimiranza organizzativa e programmatica», scrivono in una nota Traunero e Palma.
Le cifre
Fatto il saldo tra le assunzioni e le 496 cessazioni verificatesi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021, in un incremento di 34 unità, compreso il contingente Covid. «A questo si aggiungono le diverse richieste che come Fp Cgil Udine abbiamo rivolto invano alla Direzione per l’avvio dei tavoli di trattativa con l’obiettivo di incentivare il lavoro e scongiurare, per quanto possibile, l’abbandono da parte dei professionisti del pubblico, ormai demotivati, stanchi, con migliaia di ore di straordinario sulle spalle, riposi saltati, cambi turno non concordati e una vita privata messa a dura prova negli ultimi anni. Riteniamo che il sollecito inoltrato ad Asufc, e per conoscenza al Prefetto di Udine, sull’avvio della trattativa su premi e progressioni orizzontali sia l’unica possibilità a questo punto percorribile per cominciare a dare qualche risposta ai lavoratori, preso atto che le richieste fino ad ora presentate non hanno mai trovato riscontro in termini di riconoscimenti concreti a chi ogni giorno presta la propria professionalità per la salute della popolazione», concludono.