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Boom sospetto di tamponi positivi in farmacie e strutture cittadine: il caso a Udine

Dopo il recepimento del decreto che prevede che anche la sola positività del tampone rapido basti per certificare l'infezione da covid anche in Fvg, si susseguono segnalazioni di sospetti incrementi di tamponi positivi in alcune strutture certificate e farmacie di Udine

La conferma arriva anche dai Nas di Udine: ci sono da giorni ormai diverse segnalazioni di sospetti incrementi di tamponi positivi che arrivano da test rapidi di alcune farmacie e strutture accreditate della città. "L'unica certezza è che, dalla data del recepimento della direttiva del ministero della Salute (n. 705-08/01/2021 nda), anche i test rapidi, in caso di risultato positivo, sono sufficienti per l’indicazione diagnostica di un’infezione da Covid-19, anche senza una conferma con tampone molecolare. Questo ha portato a un incremento del numero di tamponi. Quelli positivi? Sì, certo". I Nas, Nuclei antisofisticazioni e sanità dell'Arma, confermano le segnalazioni arrivate anche alla nostra redazione, di un boom di tamponi positivi provenienti da alcune farmacie cittadine. "Non solo alcune specifiche farmacie – dichiarano – ma anche strutture convenzionate". Questa sembra, anche secondo le parole dei carabinieri, l'ennesima mossa per aggirare la normativa che prevede da un lato l'obbligo vaccinale, dall'altro il possesso della certificazione non solo per frequentare i luoghi pubblici, ma anche quelli di lavoro. 

I controlli

Da parte dei carabinieri, però, poco o nulla si può fare. "A parte i controlli già posti in essere, dal momento del recepimento della direttiva da parte della Regione Fvg, non possiamo certo obbligare le persone a fare dei tamponi molecolari per certificare la positività", dichiarano dall'ufficio dei Nas di Udine. "Anche noi abbiamo ricevuto diverse segnalazioni e sappiamo che in alcune farmacie e alcuni centri accreditati cittadini, dal 31 dicembre c'è stato un incremento quantomeno sospetto di positività nei tamponi rapidi, che però noi non possiamo verificare e non lo possono fare nemmeno i medici. Finché la normativa sarà questa non possiamo far altro che attenerci senza poter approfondire, alle normative in vigore. Con che titolo possiamo contestare le farmacie?". Il sospetto è che, come spesso succede, fatta le legge si trova l'inganno. In un momento estremamente delicato, con un incremento esponenziale di contagi dovuti a Omicron e con la riapertura delle attività commerciali e delle scuole, dopo le festività natalizie, sommato alle nuove normative che prevedono l'introduzione del Super Green pass e dell'obbligo vaccinale per gli over 50, l'Italia sta passando attraverso un periodo di grandi problemi nei luoghi di lavoro, con molte assenze e estrema difficoltà a trovare sostituti e supplenti, nei casi delle scuole. 

La circolare

Il Friuli Venezia Giulia ha recepito dall'inizio dell'anno la direttiva del ministero della Salute per far fronte all’attuale fase pandemica da Sars-CoV-2, in cui si registra un rilevante e rapido incremento dei casi anche a seguito della rapida introduzione della variante Omicron che presenta caratteristiche di alta diffusibilità. Una velocità di diffusione che ha comportato, tra l’altro, una maggiore difficoltà per i Dipartimenti di sanità pubblica a effettuare tempestivamente i test molecolari per confermare le positività rilevate a seguito di test rapidi antigenici. La circolare era prevista per semplificare e accelerare la presa in carico dei casi positivi e dei contatti stretti, alleggerendo allo stesso tempo il lavoro dei Dipartimenti di sanità pubblica, impegnati nella complessa gestione della campagna vaccinale e nel tracciamento.

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