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Minori, neomaggiorenni, inclusione e lotta alla tratta: ok al Piano immigrazione

Il programma per il Fvg conta su un importo di 4,3 milioni di euro

Approvato preliminarmente dalla giunta regionale il Programma immigrazione annuale 2022, "Nuova legge sull'immigrazione", su proposta dell'assessore regionale con delega alle Autonomie locali, Funzione pubblica, Sicurezza e Immigrazione Pierpaolo Roberti. Il Programma conta su un importo di oltre 4,3 milioni di euro.

Minori stranieri non accompagnati

La prima azione prevede la disponibilità di nuove risorse per gli enti locali per i minori stranieri non accompagnati: in linea con gli interventi già fatti, si va a dare andare supporto per le spese sostenute dai Comuni per la loro accoglienza. L'obiettivo è assicurare la loro collocazione in strutture a seguito del loro affidamento da parte del Tribunale per i minorenni. La Regione interviene anche per sostenere gli enti locali che risultano affidatari di neomaggiorenni. Per queste due azioni i fondi ammontano in toto a oltre 3,5 milioni di euro.

Contro la tratta e per l'inclusione

Sono previsti interventi specifici che tendono ad attenuare l'impatto negativo dell'immigrazione non regolamentata sul nostro territorio, come l'azione "Fvg in rete contro la tratta" per frenare il grave fenomeno dello sfruttamento di esseri umani. I soggetti beneficiari dell'aiuto della Regione sono le realtà del terzo settore e gli enti che in Friuli Venezia Giulia svolgono attività a favore dell'inclusione delle persone immigrate. Per la nostra regione è un'esperienza consolidata e contrasta sfruttamento sessuale o lavorativo, accattonaggio, economie illegali e matrimoni combinati/forzati. I fondi disponibili ammontano a 150mila euro. Per le scuole si attiva l'azione del bando di integrazione per il superamento delle barriere linguistiche e per contrastare la dispersione scolastica (500mila euro disponibili); l'azione 6, infine, prevede interventi di contrasto alla radicalizzazione in Friuli Venezia Giulia da attuare insieme a servizi sociali, dell'istruzione, della religione, sistema penitenziario e forze dell'ordine (120mila euro). Come è stato precisato dall'assessore, le somme sono insufficienti a coprire tutte le richieste, alle quali si potrà far fronte con ulteriori stanziamenti che saranno all'attenzione del Consiglio regionale da domani alle prese con l'assestamento estivo. Con i 9 milioni previsti nella manovra bis - ha spiegato il rappresentante della Giunta - si conta di coprire il fabbisogno del quarto trimestre 2021 e di tutto il 2022. Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere positivo unanime a tutte le deliberazioni della Giunta regionale all'ordine del giorno, relative a temi sociosanitari e all'immigrazione.

Tema caldo

Come previsto, il tema "immigrazione" sta già tornando ad essere terreno di scontro per le prossime campagne elettorali, locali e nazionali. «Democratici e progressisti non sono né per la cittadinanza facile, né per l'immigrazione irregolare. Se Fedriga vuole toni corretti in campagna elettorale e punta davvero a essere un interlocutore moderato, in alternativa a Salvini, per cercare di strappare a Meloni la leadership del Centrodestra a Roma e rafforzare la sua in Friuli Venezia Giulia, allora non faccia propagandistiche e false traduzioni, nel linguaggio tipico leghista, della difesa dei diritti insieme a quella della legalità che il Pd persegue da sempre e non rinnega. Lo dimostri con azioni concrete: diversamente, la sua, è solo ipocrisia». Questa la dichiarazione avvelenata della consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd), commentando le dichiarazioni del governatore della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, riguardo le convergenze destra-sinistra sulle politiche per l'immigrazione. «Ci sono due fatti incontrovertibili. Il primo - spiega l'esponente dem - è che esistono seconde generazioni di immigrati che vivono e studiano nel nostro Paese. Dar loro la cittadinanza non sarebbe altro che riconoscere e ulteriormente incentivare il loro impegno e quello delle loro famiglie, in un percorso di integrazione tutt'altro che facile ma, soprattutto, essenziale per favorire il mantenimento dell'ordine sociale. Il secondo - continua Da Giau - riguarda scelte geopolitiche e catastrofi ambientali, derivate anche dalle prime, che in questi mesi ci hanno messo di fronte alla pesante corresponsabilità che ciascuno dei Paesi più sviluppati ha nel generare flussi migratori eccezionali e crescenti, difficilmente classificabili in modo univoco. La lotta all'irregolarità si deve fare, quindi, riscrivendo nuove regole - conclude la nota del Partito democratico - che tengano presente questo e non condannino a morte delle persone per il solo fatto di essere nate dalla parte sbagliata del mondo».

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