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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Come sei bella, Udine, quando c'è il Far East Film Festival

Da 25 anni Udine, grazie alla passione di Sabrina Baracetti, Thomas Bertacche e dei tipi del Cec, è la capitale del cinema asiatico popolare: un mix di settima arte, eventi e incontri che arricchiscono la nostra città

Udine è una città singolare, con dinamiche sociali quasi ombelicali. Sta lì, nel mezzo di una regione ai margini, si difende, si appisola, si accontenta. E poi, d'improvviso, è capace di animarsi, vestendosi di colore ed entusiasmo. Ecco, forse non proprio d'improvviso: siamo pur sempre figli di una terra dove niente è lasciato al caos ma tutto è (o almeno era) frutto di una visione e di programmazione. Se a metà primavera Udine si accende è "solo" merito di chi ha avuto un'idea e ha avuto prima il coraggio di immaginarla, poi la passione per realizzarla e ora la forza per portarla avanti. Il Far East Film Festival compie 25 anni, ed è forse l'esempio più splendente di questo principio.

Tutto il programma del Far East Film Festival, dal 21 al 29 aprile a Udine

La 25esima edizione

L'edizione 2023 di questo festival nato al cinema Ferroviario (ve lo ricordate?) 25 anni fa ha debuttato ieri sera. Teatrone gremito, colori, glamour e un'aria internazionale che a Udine è francamente difficile da ritrovare in altre situazioni. Le recenti elezioni comunali e regionali hanno fatto sì, oltretutto, che il tappeto rosso del foyer diventasse anche passerella delle prime uscite pubbliche delle nuove cariche istituzionali. Ma l'attenzione, giustamente, è stata catalizzata dall'evento in sé. Stiamo parlando di un festival praticamente unico al mondo: il cinema popolare asiatico, spesso in anteprima nazionale, europea e qualche volta persino mondiale che attira centinaia di persone, compresi addetti e addette i lavori, da ogni angolo del pianeta. La città si trasforma, e non vederlo significa essere affetti dall'ombelicalismo di cui sopra. Il sintomo principale di chi è affetto da questa strana forma di miopia è la frase "a me il cinema asiatico non piace". A parte che esprimere un giudizio di questo tenore prevederebbe almeno saper citare più di una manciata di registi o distinguere tra i generi dei vari paesi. Il punto è che il Far East è davvero molto altro. È film, certamente. Ma è anche approfondimento, giornalismo, incontri. E poi eventi, decine di eventi: cucina, giochi, tradizioni, musica. Insomma, è cultura. Ed è qualcosa che arricchisce (e non solo in termini economici: pensate che non ci sono alberghi disponibili, in questi giorni) la nostra città.

Ma, pensandoci il successo di un festival così, partendo dal presupposto che il cinema popolare asiatico non è tra i primi posti di interesse dei friulani, si può spiegare solo con la passione. Sabrina Baracetti, Thomas Bertacche e tutta la grande famiglia del Cec, sono prima di tutto delle persone appassionate. E lo sono in maniera genuina. Sono persone che ancora cercano e si stupiscono del bello e non sono pienamente soddisfatte finché non lo condividono con gli altri e le altre. Il Feff è figlio di questo modo di essere: generosi ed entusiasti, appassionati e spontanei. Dei friulani visionari che si sono messi in testa di dar vita alla loro passione e non solo ce l'hanno fatta, ma hanno deciso di condividerla con la loro città. 

Inaugurazione-Ph_Alice_Durigatto-2

Anche solo stare nei pressi del Teatro Nuovo Giovanni da Udine è capire tutto questo. Ma sentire il discorso inaugurale di Sabrina Baracetti, emozionata e tenace come sempre, sul palco del teatrone nella serata inaugurale di ieri, venerdì 21 aprile, è stato averne una netta conferma. Il successo del Far East, sono le persone del Far East.

Il discorso

Gli anniversari sono una scusa, ogni edizione di questo festival è importante per noi. Non è certo un numero a darle importanza. Ma gli anniversari ti portano a guardarti indietro. Abbiamo visto le foto degli anni passati, abbiamo riportato alla memoria ricordi ed eventi ai quali non riuscivamo a dare un collocazione temporale precisa. Abbiamo rivisto filmakers che sono venuti a Udine giovanissimi, al loro primo lavoro, e ora sono abitualmente invitati a Cannes o a Venezia, altri di cui abbiamo perso le tracce, che non sono riusciti a fare del cinema la loro professione. Abbiamo ricordato le star già affermate che hanno partecipato al Far East Film, gli spettatori dei primi tempi e quelli nuovi. Lo staff, i compagni di viaggio con cui da 25 anni realizziamo questo per noi grande sogno, e quelli con cui abbiamo fatto un percorso breve o meno breve. Quelli che non ci sono più, ma che sono sempre con noi. Quelli che abbiamo tentato di portare a Udine in tutti i modi e non ce l’abbiamo fatta. (...) Sono tanti 25 anni e sono tante le persone per cui questo festival ha significato qualcosa nella loro vita. Ed è bello pensare che nel Far East Film ci sia un pezzettino di tutti loro. Che non siamo noi a comporre il Far East Film, ma tutte quelle persone che da una porta o da un’altra siano entrate in questo teatro. Tante persone che vengono da tanti mondi differenti. Paesi, nazioni, continenti che non sono rimasti immobili negli ultimi 25 anni. Tutto cambia e non sempre in meglio, anzi. Crediamo che il Far East Film sia un piccolo momento durante l’anno di conoscenza di mondi diversi. Crediamo che attraverso i film, visti insieme in una sala cinematografica, si possa capire un po’ di più delle altre genti e degli altri popoli. Si possa capire che non siamo mica così diversi. (...) Guardarsi indietro ci ha fatto pensare che di questo nostro festival ci sia ancora bisogno. Questo almeno è quello che pensiamo noi!

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