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In piazza contro l'omobitransfobia: coinvolti tutti i capoluoghi del Friuli Venezia Giulia

Lo slogan che quest’anno unisce tutti i 130 Paesi che celebrano la Giornata è «Together: Resisting, Supporting, Healing!», ovvero «Insieme: Resistiamo, Sosteniamoci, Guariamoci!»

Il 17 maggio è un giorno fondamentale per la comunità LGBTQIA+. È stato proprio in quella data, nel 1990, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali: una svolta storica che l’Unione Europea e le Nazioni Unite hanno deciso di celebrare, a partire dal 2004, eleggendo il 17 maggio come Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia ("e noi aggiungiamo anche la lesbofobia", aggiungono i membri di FVG Pride ODV). Lo scopo della giornata è sensibilizzare riguardo le discriminazioni e le difficoltà che subiscono quotidianamente le persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+, nonché quello di promuovere eventi coordinati sia a livello nazionale che internazionale.
Lo slogan che quest’anno unisce tutti i 130 Paesi che celebrano la Giornata è «Together: Resisting, Supporting, Healing!», ovvero «Insieme: Resistiamo, Sosteniamoci, Guariamoci!».

Il covid19, infatti, ha avuto un impatto particolare sulla comunità LGBTQIA+: "alla già importante mole di difficoltà che tuttə indistintamente abbiamo subito, per le persone della comunità si è aggiunto il fatto di essersi trovate costrette all’interno di contesti sociali inospitali, in cui spesso sono state vittime di violenza (per esempio in famiglie in cui la loro identità non è accettata), oppure l’impossibilità di ricevere un sostegno concreto da parte degli ambienti sicuri nei momenti di maggiore difficoltà".

In Friuli Venezia Giulia

Esattamente in linea con i valori e il manifesto di FVG Pride 2021, la Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia di quest’anno è un invito alla ripartenza dopo un anno di confinamento, "un’esortazione a una ripartenza consapevole del fatto che nessunə di noi è solə, che siamo una comunità e che dobbiamo prenderci reciprocamente cura di noi stessə".

"E questa volta non parliamo di comunità LGBTQIA+, ma parliamo di tutta la popolazione italiana: riconoscere chi ha delle difficoltà aggiuntive rispetto alle nostre, siano esse legate all’identità sessuale o a qualsiasi altro tipo di identità minoritaria, e dedicarvici più cura e attenzioni è un esercizio di civiltà nonché - ci verrebbe da dire - un obbligo morale, per una ripartenza che sia davvero di tuttə. Se l’anno scorso non abbiamo potuto far altro che celebrare il 17 maggio virtualmente, con eventi online, quest’anno abbiamo ritenuto fondamentale tornare nelle strade e nelle piazze, perché non c’è modo migliore per farci conoscere e riconoscere se non quello di metterci in gioco di persona".

In piazza

Oggi, lunedì 17 maggio, le associazioni LGBTQIA+ del Friuli Venezia Giulia saranno in piazza con dei presidi dalle 15 alle 19: in piazza Cavour a Pordenone, in piazza Matteotti a Udine, in corso Giuseppe Verdi a Gorizia e in piazza Della Borsa a Trieste. "Nei nostri banchetti faremo opera di sensibilizzazione distribuendo materiale informativo riguardo la Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia e restando a disposizione per chi vorrà parlare con noi per approfondire le nostre tematiche o conoscerle meglio. Approfitteremo anche per presentare la nostra Associazione e distribuire materiale informativo sulla realtà FVG Pride 2021, tutto quanto in ottemperanza alle normative vigenti riguardo la prevenzione della diffusione del virus".

  • Giornata internazionale contro l'omotransfobia, 17 maggio 2021

L'evento

Sempre per celebrare la Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia è stato organizzato un evento internazionale dal titolo “Caccia alle streghe: le politiche anti-LGBTQIA+ del Gruppo di Visegrad” che si svolgerà giovedì 20 maggio dalle ore 19 in diretta streaming sul canale youtube e sulla pagina Facebook di FVG Pride. Un incontro online con la polacca Magda Dropek (giornalista, attivista e organizzatrice di Pride con le associazioni Queer May e la Fondazione Equality.org.pl), l’ungherese Viktória Radványi (attivista e coordinatrice di estensione del Budapest Pride) e il belga Rémy Bonny, (scienziato politico, attivista ed executive director di Forbidden Colours). "Lə invitatə riporteranno la loro esperienza diretta con le politiche anti-LGBTQIA+ intraprese, in concomitanza alla pandemia, dai governi dei Paesi europei che formano il cosiddetto Gruppo di Visegrad, di quale impatto hanno avuto sulle loro vite le zone LGBT free in Polonia o la cancellazione amministrativa delle persone transgender in Ungheria e, infine, di come loro e le comunità locali stanno reagendo a questa recente ondata oppressiva e discriminatoria". La discussione sarà moderata da Giulio Perossa.

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