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Al via il porta a porta: esposti un decimo dei bidoncini e nuova protesta in piazza

Una nuova protesta dei cittadini contro il porta a porta, davanti al Municipio: avviato il nuovo sistema, i bidoncini messi in strada sono solo un decimo di quelli consegnati

Un'altra manifestazione, stesso argomento: a Udine continuano le proteste per l'avvio della raccolta porta a porta. Questa mattina alle 10 si sono dati appuntamento davanti al Municipio alcuni cittadini capitanati dall'associazione Consumatori Attivi, che ha definito Udine la "città dei bidoncini". 

Le critiche

Scarsa comunicazione, se non botta e risposta a mezzo stampa, poca cura dell'informazione, tolti i bidoni senza pulire il manto stradale, bidoncini del porta a porta troppo ingombranti, dubbi sul controllo da parte dell'utente perché i bidoni non sono chiusi e molto altro: le critiche sono tante, troppe perché non vengano ascoltate dagli amministratori.

Quando Fuccaro della Net era contro il "casa per casa"

Il primo giorno di raccolta

Ieri sera, intorno alle 23, nelle zone di Udine dei Rizzi, San Domenico, Cormor, San Rocco e Villaggio del Sole, erano stati esposti meno dell'10% dei bidoncini. Ai cittadini è chiesto di portare in strada i propri bidoni tra le 19 e le 24, perché l'azienda deputata alla raccolta sarebbe passata questa mattina. Alle 7 di oggi, però, i bidoncini erano ancora pieni e pare che il servizio si sia svolto tra le 9.30 e le 10. 

A questo proposito la perplessità dei cittadini è che chi lavora e sta fuori tutto il giorno è costretto a lasciare il bidoncino fuori fino alla sera, ingombrando così il marciapiede per 24 ore.

Questa mattina, inoltre, i bidoncini svuotati sono stati ritrovati dai cittadini completamente bagnati dalla pioggia. «Questa situazione, quando tutti cominceranno ad esporre i propri bidoni, è destinata a creare notevoli disagi e problemi di igiene», dichiara l'avvocato Barbara Puschiasis, a nome di Consumatori Attivi. 

Il disagio

Quest'ultimo punto sta molto a cuore ai cittadini e a Consumatori Attivi: «i bidoni possono finire per strada e intralciare, se lasciati tutto il giorno all'esterno. Inoltre la raccolta non è controllata perché i bidoni non sono chiusi: chiunque può passare e gettare nel bidone qualsiasi cosa. Chi ne risponde? Evidentemente il singolo utente che ha in uso quel determinato bidone». C'è poi la questione della grandezza: quattro bidoni sono da 40 litri e quello dell'umido è da 25 litri. «Chi non ha la terrazza?», si chiede la Puschiasis. «È costretto a tenerlo in casa o in cantina, con un evidente problema di igiene e di ingombro: facendo un giro nella seconda circoscrizione i vialetti e le terrazze sono pieni di bidoni, che hanno sostituito i fiori e gli stenditori. Non è stata proprio tenunta in considerazione la differenza tra la gestione in città e in paese, che hanno delle densità abitative diverse»

Protesta contro il porta a porta davanti al Municipio di Udine

Proposte alternative

Proteste ma anche proposte. Dalla piazza sono arrivate alcune suggestioni indirizzate ad amministratori e Net. Tra queste: eliminazione bidoni che possono essere sostituiti con sacchetti con dei codici necessari per la tracciabilità di conferimento; creazione isole ecologiche nella vie in modo da permettere al cittadino di scendere quando vuole e non essere legato agli orari. «Con il sistema attualmente previsto, ognuno di noi diventa dipendente della Net: ci siamo trovati un secondo lavoro, quello di occuparci delle immondizie tutti i giorni della settimana». Viene richiesto inoltre un controllo nei conferimenti e una campagna informativa più capillare. 

I costi

«Ci viene detto che siamo città virtuosa, oltre il 67% di differenziata. Il problema è che non è stata fatta campagna informativa, solo ora in alcune zone. Perché non puntare di più sull'educazione delle persone? E perché dicono che la Tari, una delle più basse in Italia, resterà invariata. Noi non ci crediamo, perché sicuramente è destinata ad aumentare. I costi di gestione sono onerosi: la gestione di questi bidoni è cara. I condomini dovrebbero usare i bidoni condominiali, ma hanno un costo perché bisogna creare una zona adatta che oltretutto deve essere accessibili a tutti, agli operatori così come a terzi. Chi garantirà la sicurezza? Tutte queste operazioni avranno costi».

La pulizia

«Ci è stato detto che i bidoni potranno essere puliti con canna dell'acqua: ma dentro si annidano batteri e l'acqua finisce nei tombini. Questi sono rifiuti speciali e, soprattutto, abbiamo mai visto gli operatori pulire i bidoni grandi? Anche durante le operazioni di rimozione dei vecchi cassonetti, nessuno si è premurato di pulire il manto stradale, mentre a noi viene chiesto di essere ligi nel differenziare, addirittura pulire il vasetto dello yogurt».

L'incontro con l'assessore

Il capanello di manifestanti ha invocato più volte la presenza di qualche amministratore in piazza. Non vedendo scendere nessuno, sono stati i cittadini ad essere stati ricevuti dall'assessore all'ambiente Silvana Olivotto. «L'assessore ci ha fatto vedere che Fuccaro (direttore generale di Net Spa, ndr) l'ha rassicurata sul primo giorno della raccolta, inviandole una foto della piazza dei Rizzi. Peccato che ci siamo passati anche noi, e sappiamo benissimo che fino alle 9.30 era un vero disastro. Inoltre le ha inviato delle foto di eri sera, dicendo che era tutto in ordine. Ma anche qui mancava un dato: per strada c'erano solo 4 bidoncini a fronte del centinaio che sarebbe dovuto essere. Noi chiediamo quindi di essere trattati con rispetto e ch e ci sia data voce». Con la delegazione di Consumatori Attivi era presente anche una persona con disabilità, che ha spiegato le sue difficoltà oggettive nell'eseguire il protocollo per la raccolta porta a porta.

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