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Delneri: "Questa squadra può aprire un ciclo"

Le parole del tecnico bianconero Gigi Delneri in vista della trasferta di Bologna contro la squadra di Donadoni

Alla vigilia della sfida di Bologna contro la squadra di Donadoni, ha parlato in conferenza stampa l'allenatore dell'Udinese Gigi Delneri. Ecco le sue parole.

delneri-2Che partita sarà quella di domani? 
"Il Bologna ha sempre giocato un buon calcio e domani sarà una partita tra due squadre che devono ancora dimostrare qualcosa: il Bologna per avvicinarsi a una quota superiore e noi per agganciare il decimo posto. Lo scontro diretto Torino-Samp? Ci interessa poco. Guardiamo solo a noi stessi. Abbiamo due partite chiave, Bologna e Atalanta, per capire dove possiamo arrivare a fine campionato".

Come sta Angella? 
"Vediamo. E' a disposizione. Abbiamo ancora 24 ore per valutare bene. Se non sarà in condizione, giocherà Heurtaux".

Perica può giocare titolare al posto di Thereau in un 4-4-2? 
"Anche qui vedremo. Devo dire che io non sono un grande fan dei cambi su una partita o due, anche perché così dovresti cambiare troppo spesso. Io penso che si deve tener conto delle caratteristiche dei giocatori, del loro sviluppo e delle svolte che possono dare alle partite anche a gara in corso. Ci sono giocatori che hanno fatto grandi carriere ritagliandosi spezzoni di partite a gara in corso. In ogni caso la continuità conta. Tanto per intenderci, domenica gioca Karnezis e non Scuffet, per far capire il ragionamento".

Il Bologna lo vede in fase di crescita? 
"Il Bologna si sta esprimendo meno da quando ha vinto contro il ChievoVerona, la partita che ha assicurato quasi certamente la salvezza. Hanno giocatori esperti, strutturati. Nonostante le assenze, a centrocampo hanno elementi interessanti. Recupera Mirante e Verdi, quindi dovremo anche essere attenti negli uno contro uno in fase offensiva. Sia noi che loro abbiamo tutto da guadagnare in questa partita. Magari non avranno grandissima qualità nei cambi, ma avranno motivazioni importanti per fare una buonissima partita. E' l'Udinese a far paura agli altri adesso? Noi siamo cresciuti molto. Basta vedere gli allenamenti. Ora noi abbiamo una precisa fisionomia e abbiamo qualità per dare fastidio agli avversari. Gli altro sanno che ora siamo più attenti, precisi, convinti, forse anche più pericolosi, ma dobbiamo sempre fare attenzione agli altri".

Si sente pronto per aprire un ciclo? 
"Questa squadra qui può avere la struttura per crearlo. Ce ne stiamo accorgendo con il passare del tempo. I ragazzi hanno mostrato buona polivalenza, come mostrato dal buon ingresso di Kums domenica scorsa. Da queste cose qui può partire l'idea di cominciare un ciclo".

La squadra può arrivare a 50 punti. Il consuntivo è positivo? 
"Non facciamo tabelle ma pensiamo a vincere più possibile. Il consunto è positivo, anche se, guardandomi indietro, vedo che qualcosina per strada abbiamo perso. Le tempistiche di crescita di una squadra sfuggono però a una logica. Alcuni singoli sono cresciuti in maniera maggiore, faccio l'esempio di De Paul, altri con tempi leggermente più lunghi. La squadra è cresciuta basandosi sulla solidità mentali dei "vecchi", inteso come appartenenza. Loro sono stati una mia fortuna".

Felipe a sinistra è una scelta che serve a dare spazio ad Angella o è frutto delle gerarchie? 
"La gerarchia ha un senso importante. Anche se chi viene chiamato in causa gioca bene, non posso dimenticare la gerarchia. I giocatori la conoscono, la rispettano e fanno di tutto per cercare di sovvertirle".

La vittoria dell'andata è stata una scintilla importante? 
"E' stata una vittoria importantissima, pesante. Ha mostrato chi era veramente Danilo, che poi è riuscito a dimostrare cose eccellenti. Come hanno fatto poi Thereau, Felipe, e tutti gli altri. E' stato un momento importante che ci ha aiutato molto a far svoltare la stagione; quasi una sceneggiatura scritta in modo perfetto. Da lì è migliorato anche molto il rapporto con il pubblico, che è sempre stato presente, ma che nel cammino ha capito quello di cui questo gruppo ha bisogno. Il pubblico ha maggiore fiducia in noi, e riconoscono il grande senso di appartenenza, al di là della provenienza geografica".

Come ha preso le dichiarazioni di Kums in settimana? 
"Ha fatto un errore. Non perché ha parlato, ma perché ha detto una cosa diversa da quello che io gli ho detto. Io gli ho detto che lui non può giocare davanti la difesa, a meno che il centrocampo non sia a 2. Per questo nel centrocampo a 3 lì gioca Hallfredsson. Lo ritengo adatto a giocare in un centrocampo a 2, ma l'annata non ci permetteva di giocare così all'inizio della mia avventura. E' un ragazzo serio, che si impegna molto, ma anche lui sa che in questo centrocampo rischia di fare fatica. Lo vedo come mezz'ala bravo a rubare palla, ma non mi garantisce il dinamismo di Jankto, quindi fatica a trovare spazi. E' stata per lui per questi motivi un'annata balorda, ma nel calcio la certezza è che non bisogna mai dire mai, perché le cose cambiano sempre in maniera repentina. Nel campo può succedere di tutto".

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