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Miglior tesi di dottorato in chimica agraria: premiata studentessa Uniud

È la neo dottoressa Arianna Lodovici la vincitrice, per il 2023, del riconoscimento "Michele Stanca" assegnato dall’Associazione italiana società scientifiche agrarie 

È Arianna Lodovici, dell’università di Udine, la vincitrice del premio nazionale Michele Stanca per la miglior tesi di dottorato 2023 in chimica agraria. Il riconoscimento è stato assegnato dall’Associazione italiana società scientifiche agrarie. Lodovici ha conseguito il dottorato in Scienze e biotecnologie agrarie con uno studio dei meccanismi coinvolti nella nutrizione di ferro e azoto nelle piante, in particolare nei pomodori. La tesi, intitolata “Physiological and molecular study of mechanisms involved in iron and nitrogen nutrition in crops”, ha avuto come supervisore Roberto Pinton e co-supervisore Nicola Tomasi. Nata a Firenze nel 1999, l’Associazione italiana società scientifiche agrarie riunisce attualmente 22 società scientifiche nazionali del settore agrario, forestale, agro-industriale ed ambientale.

Chi è  

Arianna Lodovici, originaria di Bergamo, ha conseguito la laurea magistrale in Viticoltura, enologia e mercati vitivinicoli all’ateneo friulano e la triennale in Viticoltura ed enologia all’università di Milano. Il riconoscimento, una pergamena e un premio del valore di 300 euro, è stato consegnato dal presidente dell’Associazione, Nicolò Pietro Paolo Macciotta, durante il XXI convegno del sodalizio tenutosi a Firenze. "Il mio lavoro di dottorato di ricerca – spiega Lodovici – si è focalizzato sullo studio fisiologico e molecolare dei meccanismi coinvolti nella nutrizione azotata e ferrica in pianta e loro interazione. Nello specifico, piante di pomodoro di cinque settimane sono state esposte a condizioni di limitata disponibilità di ferro e azoto e in seguito rifornite per ventiquattrore ore con ferro apportato in combinazione a diverse forme azotate quali nitrato, ammonio o urea. I risultati hanno evidenziato nuovi aspetti della modalità di interazione tra le forme di azoto e ferro, riducendo il divario di conoscenza attuale su questo argomento e sulla risposta delle piante di pomodoro alla carenza di ferro e all’utilizzo delle diverse fonti azotate".

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