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Friuli Venezia Giulia: l'origine del nome

Da cosa ebbe origine il nome della nostra regione? E qual è la sua storia?

Le origini del nome della nostra regione fanno riferimento alla romanità. Il nome Friuli, infatti, viene dal latino "Forum Iulii", corrispondente all'attuale città di Cividale del Friuli.

La città ducale

In passato, Cividale era sede di un "Castrum" romano (ossia un accampamento) elevato poi da Giulio Cesare a "Forum", ossia mercato. Nel corso del tempo la cittadina assunse sempre più importanza, sino a diventare il capoluogo della Regio X Venetia et Histria dopo la distruzione della città di Aquileia, e il nome di Cividale fu usato per identificare l'intera regione.

Il nome

Per quanto riguarda la denominazione "Venezia Giulia", invece, questa è stata proposta dal glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli, con l'intenzione di marcare l'italianità culturale del territorio.

Storia della regione

La storia del Friuli Venezia Giulia ha quindi origini remote, che si fanno risalire alla cultura dai castellieri. Questi, vennero spazzati via dalla conquista romana del territorio e dalla sua incorporazione nello stato romano. Seguì la fondazione della colonia di Aquileia (181 a.c.), centro di riferimento e di diffusione della romanità nella zona e capitale della regio X Venetia et Histria. Aquileia, poi, venne distrutta dalle invasioni barbariche e, precisamente, dagli Unni di Attila nel 452. Nonostante ciò, il centro continuò a rimanere un punto di riferimento di grande importanza grazie alla costituzione del patriarcato. L'età altomedievale, invece, vide l'arrivo dei Longobardi, che si stabilirono a Cividale del Friuli e occuparono l'intero territorio. Grazie a Carlo Magno, poi, i Franchi di sostituirono ai Longobardi, sancendo l'entrata del territorio nell'area del Regnum Italiae.

Nel 1077 l'imperatore Enrico IV concesse al patriarca Sigeardo la contea del Friuli, costituendo il primo nucleo del principato ecclesiastico di Aquileia (vissuto poi fino al Quattrocento). Nel corso del tardo Medioevo e l'Età Moderna, però, furono sempre più evidenti i due blocchi all'interno del territorio: uno asburgico, e uno veneto. Questa divisione, poi, andò avanti fino alla fine del Settecento, quando, con il Trattato di Campoformido del 1797, anche i territori veneti passarono all'Austria. All'età napoleonica seguì il periodo della Restaurazione (1814-1815), con il controllo del territorio da parte dell'Austria.

L'attuale regione entrò a far parte del Regno d'Italia in momenti diversi. Il Friuli centrale e occidentale (provincia di Udine e di Pordenone), furono annessi insieme al Veneto nel 1866, mentre per la Venezia Giulia si dovette attendere la Prima Guerra Mondiale. Durante il periodo fascista, poi, tutta la zona subì una politica di italianizzazione forzata, che colpì soprattutto le popolazione slovene e tedesche.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, invece, la Provincia di Fiume venne ingrandita e nel 1943 la regione fu occupata dai tedeschi. Con la fine della guerra, si pose subito il problema dei confini con la Jugoslavia, dal momento che questa reclamava le province di Zara, Pola, Fiume, Gorizia e Trieste, in quanto "terre slave". Grazie al Trattato di Parigi (1947), furono stabiliti i rispettivi confini, resi definitivi con il trattato di Osimo del 1975. Il ricongiungimento del territorio di Trieste, invece, avvenne di fatto nel 1954. Il Friuli Venezia Giulia, poi, divenne regione a statuto speciale nel 1963.

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