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Dalla Cavarzerani alla street art: la meravigliosa storia di Marko

Nabil Bougrine, questo il suo vero nome, è arrivato su un barcone in Spagna ma il suo obiettivo era venire nel Belpaese. "Nessun posto è come l'Italia, volevo vivere nella terra di Leonardo Da Vinci. Qui si respira arte ovunque"

Una storia di speranza e di caparbietà. Nabil Bougrine è partito dal Marocco per realizzare il suo sogno, quello di diventare un artista. E a Udine si sta affermando nel panorama della street art per il suo grande talento. Alle 18 di sabato 17 giugno, terrà un laboratorio per bambini e bambine nell'ambito della manifestazione Vento d’Estate, rassegna culturale e sociale che anima il parco Martiri delle Foibe a Udine da 13 anni.

La storia

Nabil Bougrine è nato in Marocco ventotto anni fa, in un piccolo paesino a un'ora e mezza di pullman da Marrakech. "Sin da bambino amavo disegnare e crescendo avevo il sogno di far diventare questa mia passione il mio lavoro. Ma la mia famiglia era contraria. Mi sono diplomato, sono andato anche all'università ma continuavo a sognare di essere un artista", ci racconta. Non trovando appoggi in casa propria, con rapporti travagliati e turbolenti soprattutto con il padre, Nabil decide di emigrare. Parte per la Spagna in una di quelle che vengono definite carrette del mare. In terra iberica sta solo una settimana. "Il mio obiettivo era venire in Italia. Io volevo vivere dove era vissuto il più grande genio di tutti i tempi: Leonardo da Vinci. E poi qui tutto è arte". Per qualche mese vive a Verona, poi si sposta a Udine. Appena arrivato qui, si rivolge alla Caritas per chiedere aiuto. "Sono stato alla Cavarzerani per po'. Poi le associazioni a cui mi ero rivolto mi hanno aiutato. Ho abitato a Paularo. Ma io volevo stare in città. Per poter dare vita all'arte che ho nel cuore". E finalmente il suo sogno si avverato. È riuscito a esprimere il suo talento e ha scelto anche un nome d'arte: Marko. "Ho subito iniziato a studiare italiano presso la scuola di Ospiti in arrivo e con loro ho potuto partecipare a tante iniziative culturali e conoscere il Friuli".

Con la Soprintendenza dei Beni culturali

In collaborazione con la Soprintendenza dei beni culturali è stato anche selezionato per il progetto di educazione al patrimonio culturale ". . . e adesso sono qui", per persone nate o cresciute al di fuori dell’Italia, ma che adesso vivono qui e che hanno avuto modo di raccontare, realizzando un elaborato creativo, un elemento del patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia in cui identificano la loro prospettiva di vita a oggi. Nabil in merito ci dice: "Sono potuto andare all’Hospitale di Majano dove mi sono sentito accolto come un fratello, senza alcun pregiudizio". Sul progetto, invece, ci racconta: "Il disegno rappresenta l’interno della Chiesa di San Giovanni Battista all’interno dell’Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme a San Tomaso di Majano. Racconta di come, quando si tocca, si mette la mano su un muro antico è possibile scambiare i propri sentimenti con le persone che nei tempi passati sono entrati in quel luogo".

Il progetto

"La parte destra rappresenta molte persone con antiche vesti e appartenenti a tutte le diverse religioni, mentre la parte sinistra raffigura giovani con abiti moderni e attuali che ci guardano e ci fanno entrare nell’opera fotografandoci. L’antico muro al centro è il punto in cui si incontrano le due mani dei protagonisti, dove le emozioni si incontrano, dove il passato e il presente si identificano". Sulla sua arte ha le idee molto chiare: "Il mio stile, la mia tecnica, si sono evoluti con il tempo e con la pratica. Una parte importante è stato conoscere persone, diventate poi amiche per condividere le esperienze acquisite”. Al parco Martiri delle Foibe terrà un laboratorio per bambini e bambine a Udine all'interno della rassegna Vento d'Estate. "Mi piace stare con i più piccoli, vedere il loro modo i interagire mi fa capire che fare l'artista è anche dare gioia alle persone con la mia arte. I ragazzi hanno deciso il soggetto, ovvero il calciatore Maradona e lo completeremo insieme".

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