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Zecche: tutte le fake news su come toglierle

In particolare quest'anno pare se ne trovino in giro più del solito. Ecco quindi tutti i consigli su come evitare di "prenderle", ma anche e soprattutto come estrarle dal nostro corpo evitando i consigli (sbagliati) che circolano in rete

Una vera e propria invasione. Pare che la primavera/estate 2022 sia caratterizzata dalla presenza notevole di zecche, parassita che abita felicemente nelle montagne friulane, così come sul carso triestino, ma che ormai si trova molto facilmente anche in città. Non tutte le zecche possono trasmettere le temute malattie come la Tbe, l'encefalite, o il morbo di Lyme, ma anche molte altre. Tuttavia occorre prestare molta attenzione, sia sul fronte della prevenzione, sia su quello dell'estrazione di questi piccoli artropodi.

Dove si attaccano

Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi, dietro le orecchie, ascelle, inguine. Una volta appoggiate al nostro corpo non si attaccano subito. Questi parassiti infatti possono "vagare" anche per ore sul nostro corpo alla ricerca di un punto in cui attaccarsi, preferibilmente in una zona con la pelle morbida e in zone umide. In particolare, nei bambini spesso si trovano tra i capelli e dietro le orecchie.

Il morso di una zecca è generalmente indolore, anche perché il parassita, prima di conficcare il proprio capo all'interno dell'ospite e quindi succhiare il sangue, emette una sostanza contenente principi anestetici.

La fake news

Sui social si legge di tutto di più. Per estrarle, alcuni suggeriscono di toglierle con un ago bollente, altri di usare olio extravergine di oliva, così come alcol, benzina e chi più ne ha, più ne metta. Nulla di più sbagliato! Le zecche, infatti, sono pericolose nel momento in cui rigurgitano nella pelle delle sostanze che contengono le malattie. Quindi prima di estrarle è bene non farle "arrabbiare".

Un'altra credenza popolare è che se, durante l'estrazione, si lascia dentro il rostro (la parte con cui la zecca si attacca) o, si legge spesso, la testa, allora la situazione è grave. Anche qui nulla di più sbagliato. Le sostanze nocive sono contenute nel corpo e fin quando queste non vengono rilasciate non si corre alcun pericolo. La testa, ma talvolta anche l'intero corpo, possono restare dentro la nostra pelle senza creare particolari problemi. Sarà il nostro fisico ad eliminarle naturalmente.

Diverso, invece, è il caso in cui la zecca rigurgiti le sue sostanze all'interno del nostro corpo. Ecco allora qualche consiglio su cosa fare, prima e dopo essere stati morsi.

Prima di essere morsi

Per ridurre il rischio di venire a contatto con questi fastidiosi parassiti esistono diverse precauzioni, consigli da tenere in considerazione soprattutto per quelle persone che possiedono animali domestici in casa o in giardino o per quelle che amano un'escursione in mezzo al bosco o dove l'erba è alta.

Il primo consiglio è di indossare abiti chiari perché in questo modo si individuano più facilmente una volta che si sono appoggiate a noi. Usare poi pantaloni e calzettoni lunghi e usare un cappello, visto che possono trovarsi anche sul fogliame di alberi bassi e attaccarsi alla testa. Inoltre è meglio non avventurarsi nelle zone con erba alta, quindi restare sui sentieri. Al termine dell'escursione è sempre bene effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle e dei propri indumenti che è bene o spazzolare con attenzione o direttamente lavare in lavatrice a temperature elevate.

Sul fronte di prodotti repellenti, in commercio ne esistono anche specifici per le zecche, ma risultano non indicati per i bambini vista l'alta tossicità che possono provocare su pelli delicate. L'unica vera prevenzione, quindi, resta il controllo visivo sul bambino una volta tornato a casa. Anche perché prima si interviene e minori saranno le probabilità di trasmissione delle malattie.

Come rimuovere una zecca

Sulle fake news che suggeriscono cosa fare abbiamo già detto. Quindi meglio non usare nessuna sostanza, ma iniziare direttamente le operazioni di rimozione. In commercio esistono delle pinzette apposite, ma sarà sufficiente anche una normale pinzetta a punte sottili.

La "tecnica" è quella di posizionare la pinzetta il più vicino alla superficie della pelle, facendo attenzione a non schiacciare la testa o il corpo. Quindi, delicatamente, si ruota la pinzetta, come per "svitare" la zecca e, sempre dolcemente, tirare per estrarla. Una volta estratta appoggiarla su un pezzo di scotch, chiuderla, schiacciarla e buttarla. Oppure è possibile anche bruciarla dentro un pezzo di carta.

A questo punto, e solo ora, è importante disinfettare il punto in cui è stata estratta. Vanno bene tutti i disinfettanti in commercio, ma attenzione a non utilizzare quelli coloranti (tintura di iodio, mercuro cromo, o altri). Questo perché la colorazione potrebbe nascondere eventuali reazioni della pelle che indicano la trasmissione, ad esempio, del morbo di Lyme. Una volta estratta annotare sul calendario la data e per una quarantina di giorni controllare l'insorgere di eventuali sintomi come febbre o macchie cutanee (spesso non nel punto esatto della puntura) definite "a bersaglio", ovvero un punto rosso centrale e un cerchio, più o meno distante dal centro, altrettanto rosso. Rivolgersi quindi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.

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