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Salute

Un defibrillatore per ogni scuola: "Ogni anno in Italia 60mila le vittime di arresti cardiaci inattesi"

"Da diversi decenni - spiega Luca Simone Abbate della Life Care Academy - la letteratura scientifica mondiale rimarca con forza che un intervento immediato e precoce da parte degli astanti può salvare dal 65% e fino all’ 85% di persone colpite da arresto cardiaco.

"Vogliamo che in tutte le scuole ci sia un defibrillatore. È una decisione importante e il Consiglio regionale rinforza politicamente un lavoro già avviato". Il proposito è stato dichiarato alcuni giorni fa da Riccardo Riccardi, vicegovernatore regionale con delega alla Salute,  a margine della riunione del Consiglio regionale nel corso della quale è stata presentata una mozione di Fratelli d'Italia, approvata all'unanimità, che chiede la dotazione di defibrillatori automatici esterni (Dae) in tutte le scuole del Friuli Venezia Giulia. "È raro che i ragazzi in età scolare siano colpiti da fenomeni di arresto cardiaco, ma accanto a loro ci sono anche insegnanti, tecnici, personale di età ben più a rischio. Per questo dotare di defibrillatori le scuole della regione è un'azione importante a supporto della cultura della prevenzione" ha precisato Riccardi. 

I costi

"Un programma di diffusione dei Dae, e la conseguente formazione al loro utilizzo di docenti e studenti, andrebbe condiviso preliminarmente con l'assessorato competente e con l'Ufficio scolastico regionale, individuando un piano finanziario dedicato per l'acquisto della strumentazione di circa 240mila euro, mentre per la formazione iniziale di circa 800 persone, il costo dovrebbe aggirarsi sui 32mila euro".

Sensibilizzazione

"La dotazione di Dae in luoghi altamente frequentati come le scuole - ha confermato - oltre a rispondere ad una precisa necessità preventiva, ci darà anche l'opportunità di sensibilizzare i ragazzi verso il tema fondamentale della cultura della prevenzione, iniziando a formarli all'intervento diretto". 

Lo specialista

Sulla questione abbiamo sentito Luca Simone Abbate, direttore della Life Care Academy, il più grande centro di formazione accreditato in Friuli Venezia Giulia per gli interventi di primo soccorso e di defibrillazione precoce effettuati da individuinon appartenenti al personale sanitario. 

L’importanza di un orientamento del genere.

"Ogni anno - spiega Abbate - circa 60.000 persone in Italia perdono la vita in arresti cardiaci inattesi. Questi vengono definiti più comunemente “morte cardiaca improvvisa”. Da diversi decenni la letteratura scientifica mondiale rimarca con forza che un intervento immediato e precoce da parte degli astanti può salvare dal 65% e fino all’ 85% di persone colpite da arresto cardiaco. Il massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore sono semplici da attuare e bisogna tenere conto che sempre di più gli Infermieri delle Centrali Operative 118 usano dare istruzioni telefoniche complete  e intuitive per approcciarsi a questo evento. Attualmente è condizione necessaria svolgere il corso Blsd (Basic ife support and defibrillation) con un Centro di formazione accreditato presso una società scientifica e presso la Regione in cui si svolge il corso". 

A che livello di prevenzione siamo

"La prevenzione cardiovascolare - spiega Abbate - negli ultimi anni ha ricevuto sempre più attenzioni da parte dei Governi e Società Scientifiche in quanto si è appurato che i benefici di una corretta e assidua prevenzione superano di gran lunga i costi per attuarla. Gli investimenti pubblici e privati mirati all’acquisto e diffusione dei defibrillatori sul territorio hanno trovato slancio dopo l’entrata in vigore del Decreto Balduzzi che obbliga associazioni sportive professionistiche e dilettantistiche a dotarsi dello strumento e del personale addestrato all’uso. Un passo in avanti ma molto deve essere ancora fatto".

Come formare il personale per usare il defibrillatore

"I Centri di formazione - chiarisce Abbate - sono solitamente associati a Società Scientifiche Nazionali (per esempio Italian Resuscitation Council Comunità o IRC-Comunità) che recepiscono le linee guida internazionali e le emanano sul territorio Italiano. Per legge i Centri devono essere accreditati presso le Regioni in cui svolgono i corsi. I corsi sono tenuti preferibilmente da personale esperto in emergenza territoriale. E’ risaputo che chi può trasmettere meglio le conoscenze e le abilità pratiche è colui che queste abilità le ha imparate sul campo. E’ importante partecipare ai re-training consigliati al fine di mantenere le abilità acquisite".

Il vademecum di quello che si fare subito in caso di attacchi cardiaci

"Innanzitutto - chiude Abbate - vanno riconosciuti i segnali d’allarme. Si deve riconoscere quello che viene definito il dolore toracico e allertare precocemente il 112 e seguire le istruzioni che verranno suggerite dall’Infermiere di Centrale. Se ci trovassimo di fronte a una persona incosciente e che non respira normalmente dovremmo immediatamente cominciare col massaggio cardiaco avendo cura di far chiamare il 112 e far recuperare il defibrillatore più vicino. Appena disponibile il defibrillatore andrà acceso e si dovranno seguire le istruzioni della macchina. In tutto questo ci sarà sempre l’Infermiere della Centrale a seguire e suggerire come comportarsi".

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