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Violenza sulle donne, la Regione ha attivato 44 progetti per contrastare il fenomeno

"L'impegno dell'istituzione – ha commentato l'assessore Rosolen – non si riduce a un giorno o a un periodo dell'anno e, oltre a contrastare la violenza tra le mura domestiche, si occupa anche quella che si consuma nei luoghi di lavoro"

"L'impegno che la Regione pone nella difesa delle donne è capillare e articolato in tutto il territorio. Ricordarlo a ridosso di una data che è scandita tragicamente da fatti sempre molto gravi è un obbligo educativo, ma la nostra azione si esplica tutto l'anno"  È così che l'assessore alle Pari opportunità e alla Famiglia del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, ha presentato sabarto a Udine le iniziative e le misure che l'Amministrazione regionale ha attivato a difesa delle donne, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, assieme alla presidente della Commissione regionale Pari opportunità, Dusy Marcolin, e al consigliere regionale Maddalena Spagnolo, oltre alle rappresentanti di sei Comuni tra quelli che hanno ricevuto finanziamenti regionali per progetti antiviolenza.

Il sostegno

"La Regione mette in campo iniziative concrete – ha spiegato Rosolen – volte soprattutto a garantire alle donne il loro percorso di emancipazione, la loro vita lavorativa, la loro vita famigliare, i loro percorsi di conciliazione e la loro partecipazione attiva a tutti gli eventi della società". "Lo fa – ha aggiunto l'assessore – con i Comuni che a livello regionale hanno ottenuto il finanziamento per le loro iniziative e con le associazioni che operano sul territorio, in un sistema che vede sicuramente la famiglia al centro della nostra comunità, ma con un'attenzione alla parte più debole di essa che, in troppi momenti, è rappresentata dalle donne e dai minori che assistono a questi episodi di violenza".

I finanziamenti

Nell'ambito delle iniziative specifiche antiviolenza, la Regione ha finanziato 44 progetti presentati da altrettanti Comuni di tutta la regione, per un totale di circa 135mila euro. La Regione ha voluto implementare le risorse già stanziate per coprire interamente tutta la graduatoria dei progetti ammessi. "L'impegno della Regione – ha commentato ancora Rosolen – non si riduce a un giorno o a un periodo dell'anno e, oltre a contrastare la violenza tra le mura domestiche, si occupa anche quella che si consuma nei luoghi di lavoro".

Centri di ascolto

In Friuli Venezia Giulia sono attivi 3 punti di ascolto contro il mobbing, centri accreditati e finanziati dalla Regione, per la prevenzione e sostegno nei confronti dei lavoratori, ai quali si rivolgono principalmente (65% dell'utenza) donne vittime di molestie e comportamenti discriminatori nei luoghi di lavoro. Emancipazione e autonomia economica sono elementi portanti della autodeterminazione delle donne. Questa consapevolezza ha portato la Regione ad avviare un bando pubblico per iniziative volte a sostenere il lavoro delle donne: è di questi giorni la pubblicazione della graduatoria finale che vede finanziati 14 progetti per un totale di 180mila euro. Un altro asse riguarda l'impiego di fondi europei Fse, con i quali è stato attivato un corso di formazione sulla violenza di genere rivolto agli operatori pubblici e privati della regione coinvolti in percorsi a supporto delle donne vittime di qualsiasi forma di violenza e abuso.

Nuovi interventi

"Nel 2020 – ha evidenziato l'assessore regionale – proporremo altri interventi rivolti anche alle scuole e ai docenti con l'obiettivo di favorire l'emersione di casi di violenza in famiglia e per trovare soluzioni attraverso la collaborazione con gli organi di polizia, i servizi sociali e le associazioni del territorio di riferimento". Nel 2018, in Italia, le vittime di femminicidio hanno raggiunto il valore più alto mai censito nel Paese, il 40,3% contro il 35,6% nel 2017. A crescere sono soprattutto i femminicidi commessi in ambito familiare, dove si consuma l'85,1% degli
eventi.
Secondo l'Istat quasi 3,7 milioni di donne hanno interrotto una relazione in cui subivano almeno un tipo di violenza fisica, sessuale o psicologica, di queste 1 milione separate o divorziate. Più di 2 milioni sono state vittime di violenza fisica o sessuale, tra le quali più di 600mila separate oppure divorziate. Le donne separate o divorziate risultano essere un segmento particolarmente a rischio di violenza da parte dell'ex partner: il 36,6%, infatti, è stata vittima di violenza fisica o sessuale da parte del coniuge o convivente da cui si sono separate, contro una media del 18,9%.

 

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