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Profughi e situazione sanitaria al parco Moretti. L'opposizione: "Honsell e Liguori riferiscano in consiglio comunale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Dopo l’accertato caso di scabbia tra i profughi al parco Moretti, occorre urgentemente che il sindaco Honsell e l’assessore alla salute Simona Liguori in occasione del prossimo consiglio comunale di lunedì diano le opportune comunicazioni in aula sulla questione sanitaria in cui versano i profughi e sullo stato di fruizione in termini di sicurezza dei parchi cittadini.

Alla luce dei fatti, è divenuto imprescindibile una risposta ai cittadini da parte dell’amministrazione comunale, avviando assieme all’Ass di competenza un protocollo di disinfezione del parco e di tutta l’attrezzatura ludica-sportiva. Casi del genere non possono essere più sottovalutati, non è escluso che a quest’ultimo se ne possano aggiungere altri, per questo riteniamo prioritario il controllo anche sull’aspetto sanitario, divenuto irrinunciabile rispetto a qualsiasi altro argomento.

Questa è la nostra prima richiesta. Non di meno è quella di rendere immediatamente sgombro e fruibile il parco Moretti, non solo a parole, ma con i fatti.

Dopo la sporcizia, le immondizie, il degrado, l’aver scelto il parco come dormitorio a cielo aperto e le lamentele delle mamme, Honsell aveva promesso e assicurato che sarebbe stato sgombrato. Evidentemente nessuno gli da più ascolto, perché afghani e pakistani, continuano imperterriti a bivaccare.

Un parco ormai divenuto simbolo dello scandalo, dell’indecenza e della vergogna per tutta la città.  Ancor più dopo il caso accertato di scabbia.

Ci chiediamo, ma con quale spirito quel bellissimo parco in centro città potrà essere fruito e frequentato dalle famiglie, dai bambini, dagli anziani? Ancora qualche giorno, se gli arrivi non vengono fermati, l’intero parco sarà presto in mano loro.

Una questione non nata ieri. Dall’estate del 2013 che si trascina avanti, da allora nulla è cambiato. Continuiamo a sentire sempre lo stesso ritornello e nel frattempo il parco è divenuto inaccessibile e mal frequentato.

Per questo rivolgiamo l’ennesimo appello al sindaco. Possibile che di fronte al buonismo, all’accoglienza divenuta ormai sconsiderata, forzata e propagandata, i cittadini udinesi debbano pagare sulle proprie spalle e a caro prezzo una questione che proprio al primo cittadino gli è sfuggita di mano e di giorno in giorno continua a essere pericolosa in termini sanitari e di sicurezza in generale?

Su questi temi lo aspettiamo al varco. Mentre fuori succede l’inverosimile, il sindaco siede e partecipa a tavole rotonde continuando a raccontare la favola dell’orso. Basta demagogia e accoglienza a tutti i costi, gli udinesi che lavorano e pagano le tasse attendono risposte concrete, che purtroppo da anni tardano ad arrivare.

In ultimo, chiediamo al sindaco di adoperarsi con le Istituzioni competenti affinché solleciti la sospensione per un determinato periodo l’accordo di Schengen, il quale già prevede una clausola di tutela che consiste nel ripristino, da parte di uno o più Stati membri, dei meccanismi d’emergenza in situazioni eccezionali, di chiusura delle frontiere interne e il rafforzamento dei controlli anche quelli sanitari.

Vincenzo Tanzi - Consigliere comunale FI

Maurizio Vuerli - Consigliere comunale FI

Paolo Pizzocaro - Consigliere comunale Per Udine

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