Serracchiani: "Voto del Veneto non ha valore giuridico, ma è un segnale"

Il referendum online sull'indipendenza del Veneto è un segnale d'allarme per il modo in cui si dovrà affrontare la crisi: lo afferma il presidente della Regione Debora Serracchiani, che aggiunge:

"Non si tratta di un referendum con valore giuridico: non c’è spazio costituzionale per farlo, e non entro nel metodo che è stato adottato per il voto online. Comunque è un campanello d’allarme chiaro, dai territori più lontani da Roma: la crisi la si supera riformando lo Stato e intervenendo sui costi che le regioni stanno rivedendo da tempo, compresa l’assegnazione di competenze".

Sul 'voto territoriale' , Serracchiani ha dichiarato che "è interessante e sarebbe una grande novità: ogni regione esprimerebbe a seconda delle materie forme di voto diverse ma soprattutto sarebbe un voto espresso in virtù delle norme legate alla competenza territoriale, cioè deciderebbe su quella materia di competenza territoriale sulla base della competenza stessa e non sull’appartenenza politica. ​In ogni caso l'autonomia non si tocca, siamo consapevoli che questa riforma non tocca le speciali e non ne tocca le norme che determinano le autonomie speciali". 

E sulla Specialità, poco dopo il confronto tra la presidente della Regione e i parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia, è intervenuto anche il consigliere regionale Vincenzo Martines: "I presupposti per la difesa della Specialità regionale ci sono, si vada avanti così" poco dopo il confronto tra la presidente della Regione e i parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia.

"Da quello che abbiamo sentito oggi - prosegue Martines - possiamo dire che si parte da una linea condivisa dai parlamentari, dalla presidente Serracchiani e dal Consiglio regionale, perché non venga mortificato il regionalismo e la sussidiarietà e quindi il Friuli Venezia Giulia possa esercitare un ruolo di primo piano". ​