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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Ritirata la mozione di solidarietà a Liliana Segre: bagarre in consiglio regionale

Il Partito Democratico ha presentato una mozione, ma la maggioranza ha voluto sopprimere le parole “memoria dell'antifascismo” e per questo i dem l'hanno ritirata

Un botta e risposta su un tema che dovrebbe unire. In consiglio regionale si discute della solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, ma maggioranza e opposizione non perdono l'occasione di scannarsi. Motivo? Una mozione inzialmente presentata dal Pd e poi ritirata.

La mozione

La mozione 127 "Vicinanza e solidarietà a Liliana Segre" presentata dai consiglieri del Pd, alla quale hanno chiesto e ottenuto di apporre la firma anche i consiglieri Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), e dei Gruppi dei Cittadini, M5S e Patto per l'Autonomia, è stata ritirata. La decisione, motivata dal consigliere dem Diego Moretti, è arrivata al termine di un lungo dibattito che ha coinvolto i consiglieri e l'assessore Pierpaolo Roberti, dopo la presentazione di un emendamento firmato dai capigruppo della maggioranza (Bordin, Di Bert, Giacomelli e Nicoli). «Accolgo le firme e ritiro la mozione - ha detto Moretti - perché le modifiche proposte ne piegano il contenuto».

A questo punto, il governatore Massimiliano Fedriga ha preannunciato la presentazione di una nuova mozione sull'argomento da portare avanti con urgenza.

La replica della maggioranza

«Abbiamo proposto alcuni emendamenti non sostanziali, che avrebbero semplicemente reso più inclusivo il documento, pur mantenendo inalterato il senso della mozione "Vicinanza e solidarietà a Liliana Segre". Purtroppo, l'opposizione ha ritenuto di non accogliere i nostri suggerimenti, dimostrando ancora una volta di preferire le strumentalizzazioni al confronto costruttivo e al dibattito propositivo», ha affermato il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Mauro Bordin, evidenziando che «i proponenti del Pd, ritirando la mozione, hanno dimostrato scarsa attenzione al merito della questione, preferendo concentrarsi sulla polemica politica. Per questo motivo, come anticipato dal governatore Fedriga, sarà nostra premura predisporre la mozione con le modifiche da noi proposte e provvedere alla sua trattazione».

Le motivazioni del ritiro

 «La Lega, insieme al centrodestra, vuole cancellare la memoria dell’antisemitismo e dell'antifascismo. Oggi, in Consiglio regionale, anziché votare una mozione che semplicemente esprimeva “vicinanza e solidarietà” alla senatrice Segre (costretta a vivere sotto scorta per le centinaia di minacce giornaliere che riceve) la maggioranza si è resa protagonista di un vergognoso atteggiamento, scrivendo una brutta pagina per questa regione e per la democrazia». Ribatte il vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale Fvg, Diego Moretti. «È inaccettabile piegare alle esigenze di una parte politica un tema che non dovrebbe vedere in Consiglio regionale alcuna divisione. Un comportamento inaccettabile, teso a minimizzare le pulsioni razziste e antisemite presenti nella società italiana, che fa male a tutta la società regionale e che non ci ha lasciato altra scelta che ritirare la mozione che, con l'emendamento del centrodestra, avrebbe perso ogni suo significato. Dispiace che a questo non nuovo atteggiamento “riduzionista” della Lega si siano aggregati anche i rappresentanti del nuovo gruppo “moderato” di Progetto Fvg e Fi, sottoscrivendo l’emendamento teso a sopprimere le parole “memoria dell'antifascismo” dal testo della mozione. Incomprensibile: cassare l'antifascismo, un valore scritto nella nostra Costituzione per il quale proprio Liliana Segre sta pagando prezzi altissimi in termini di libertà personale. Solo questi fatti ignobili dovrebbero farci riflettere sulla necessità di tenere alta la guardia contro ogni fenomeno di risveglio del nazifascismo. Quello che ha fatto oggi il centrodestra rinnega un insieme di valori alla base della nostra Repubblica parlamentare e democratica contro ogni odio e totalitarismo».

La posizione di Cristiano Shaurli

«Il presidente della Regione ha fatto propria una mozione del centrodestra che stravolge la chiara posizione sull'antisemitismo sottoscritta da tutte le opposizioni. Il tutto col beneplacito dei cosiddetti moderati, ancora una volta piegati a tappetino ai voleri della Lega». Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, commentando l'iniziativa del presidente della Regione Massimiliano Fedriga, che oggi in Consiglio regionale ha annunciato di voler presentare a sua prima firma la mozione sull'antisemitismo, nel testo modificato dal centrodestra.  «La mozione del Pd - spiega Shaurli - chiedeva di coltivare la memoria dell’antifascismo, condannava ogni totalitarismo e sollecitava il Parlamento a legiferare sul contrasto ai fenomeni di razzismo e istigazione all’odio ed alla violenza. Una mozione semplice ma molto significativa: ci si attendeva un adesione unanime ma la Lega non ha voluto condividere questi principi basilari».
 Per il segretario dem «non bastasse il resto, siamo anche di fronte allo stravolgimento delle basi elementari dell'alfabeto istituzionale, con un presidente di Regione che annuncia la sua prima firma a una mozione con cui impegna se stesso, solo per ragioni di protagonismo mediatico».

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