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Tassa immondizie: una sentenza garantisce il rimborso

La Cassazione l'ha riconosciuta come tributo, di conseguenza privo di IVA che andrà quindi restituita. Sabato 21 aprile, il piazzetta Belloni, il PdL cittadino spiegherà come ottenere indietro il denaro versato

"Gli udinesi potranno finalmente chiedere il rimborso dell'Iva indebitamente pagata sulla tassa rifiuti, la cosiddetta Tia (1) - tariffa di igiene ambientale -, la vecchia Tarsu. Riconosciuto che è un tributo, dalla sentenza n. 3756 della Corte di Cassazione depositata il 9 marzo 2012, non può essere soggetta ad Iva".

Sulla questione, fresca di sentenza della suprema corte, interviene il vicecoordinatore vicario del Pdl Vincenzo Tanzi, che aggiunge: "è singolare il silenzio da parte del Sindaco, unitamente alla azienda Net spa. Il Pdl su un tema così importante che ha una ricaduta positiva sulle tasche dei contribuenti, 300 euro circa a famiglia e per le imprese circa 3.500, chiede più trasparenza e informazione. Invitiamo – continua Tanzi – l’amministrazione comunale a emanare un’apposita direttiva per fornire precisazioni e quali iniziative intende adottare, considerato che le richieste di rimborso a prescindere di chi dovrà risarcire, vanno inviate all’azienda che ha erogato il servizio e al Comune".

Tanzi chiarisce quelli che sono gli estremi temporali ai quali riferire l'IVA pagata ingiustamente: "il periodo in argomento va dal 2001, anno del passaggio alla Tia, fino al 2010, anno in cui Palazzo d’Aronco con l’entrata in vigore del Regolamento per l’applicazione della tariffa per la gestione dei rifiuti ha eliminato dalla bolletta l’Iva".

Tanzi conclude sottolineando che "seppur riconoscendo che la sentenza non è legge e la restituzione dei soldi non è automatica, in attesa di una decisione definitiva da parte del Governo, e auspicando che Net e Comune si facciano promotori delle istanze di rimborso, sabato 21 dalle 16.00 alla 19.00 in piazzetta Belloni partirà una campagna informativa e distribuiremo copia dei moduli per richiedere il rimborso, primo passo decisivo per la restituzione di quanto ingiustamente corrisposto".
 

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