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Riforma sanitaria, l'Udc non si arrende: «Pronti a proseguire la nostra battaglia»

Il sindaco di Gemona Paolo Urbani interviene in seguito alla decisione del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia di respingere la richiesta di referendum abrogativo della riforma

«La più brutta pagina nella storia di questa Regione e dei suoi rappresentanti è stata scritta martedì 5 giugno quando l’assise regionale ha respinto l’iniziativa popolare nata da migliaia di cittadini e decine di comitati sorti per garantire la legittima richiesta di ogni singola comunità di tutelare il bene più prezioso, la nostra salute, e il diritto di organizzarsi nel modo migliore per esaltare la specialità di questa Regione». Lo dichiara il Commissario della Provincia di Udine per l’Udc e Sindaco di Gemona, Paolo Urbani, a commento della decisione del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia di respingere la richiesta di referendum abrogativo della riforma sanitaria presentata dall’assessore Maria Sandra Telesca

«L’arroganza che sta alla base della decisione - prosegue Urbani - di non dare la parola ai cittadini sulle riforme, quella sanitaria e quella degli anti locali, che a dire della maggioranza sono il fiore all’occhiello e la trave portante di questa legislatura, non solo lede il diritto di ognuno di esprimersi sulla bontà delle decisioni prese dalla giunta, ma dimostra chiaramente la paura da parte del centro sinistra del confronto diretto con i cittadini che da sempre sta alla base del concetto di democrazia»

«Spiace oltremodo constatare - aggiunge il Commissario Provinciale Udc - che chi, come il Consigliere Giovanni Barillari, eletto a suo tempo nelle fila dell'Udc, abbia votato, per altro in palese conflitto di interessi, visto il ruolo di rappresentante nell’Assemblea Regionale e quello di dipendente del settore sanitario regionale, contro la proposta del referendum, tradendo così non solo i propri elettori e il partito con il quale era stato eletto, e dal quale è uscito subito dopo le elezioni del 2013 per confluire al Gruppo Misto, ma l’intera coalizione di riferimento di centro destra. Questo episodio è il segno tangibile che questa riforma, come più volte denunciato, crea forti squilibri tra i territori che oggi rischiano la desertificazione a causa delle pressioni delle baronie universitarie e delle aziende ospedaliere»

«Nessuno si illuda - conclude Urbani - che la battaglia sulle riforme finisca qui. La battaglia, soprattutto sulla riforma sanitaria, che come dichiarato anche da diversi rappresentanti della maggioranza di centro sinistra ha molte criticità, continuerà da parte dell’Udc e delle forze di opposizione al fianco di tutti quegli operatori del settore decisi a difendere quei diritti dei cittadini che oggi vengono negati o minacciati. La ritrovata unità su un tema così importante è di buon auspicio per resistere in questi mesi fine legislatura e per fare del 2018 non solo l’appuntamento per le elezioni ma la data della liberazione che tutti aspettiamo»

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