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Promozione e tutela delle minoranze linguistiche

Centis (Cittadini): «Giusta la proroga di un anno, ma ora è necessario istituire la Commissione regionale consultiva per il friulano»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Buone notizie per le minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia. Il Consiglio regionale ha approvato una serie di disposizioni per la tutela e la promozione di friulano, sloveno e tedesco, andando a modificare alcune apposite leggi votate nelle scorse legislature. «Garantire ancora per un anno i contributi regionali alle associazioni storiche di tutela e valorizzazione della lingua friulana senza constringerle a partecipare a bandi pubblici – ha sottolineato Tiziano Centis dei Cittadini – è stata una decisione giusta. La nostra Costituzione, lo ricordo, stabilisce all'articolo 6 che “La Repubblica Italiana tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”. E non è un caso, infatti, se a difesa delle lingue minoritarie presenti in tutto il territorio nazionale, il Parlamento abbia declinato, con appositi atti normativi, che anche il servizio pubblico proponga trasmissioni nelle varie lingue minoritarie. In merito alla lingua friulana – ha aggiunto Centis – l’impianto normativo previsto dalla proposta iniziale, avrebbe provocato uno stravolgimento sostanziale e penalizzante, un declassamento di quanti hanno contribuito con passione e professionalità a mantenere elevato il nostro patrimonio linguistico. In commissione, sede di dibattito in merito al DDL 68, quelle poche associazioni presenti e coinvolte hanno manifestato amarezza per la mancanza di tempo a disposizione per leggere e verificare l’articolato; i documenti sono pervenuti agli interessati soltanto il venerdì precedente il lunedì mattina, giorno dell’audizione. Inoltre, ciò che è emerso in modo forte è che non esiste un interlocutore unico rappresentativo per la lingua friulana, così come invece avviene per la lingua slovena e tedesca. Tutto questo avrebbe dovuto indurre questa maggioranza ad una maggiore attenzione, dando il giusto tempo ai vari rappresentanti di partecipare e arricchendo di contributi la stessa commissione. Abbiamo assistito invece ad una presa di posizione di critica e di accusa per il metodo adottato. Lo stralcio alla norma con la deroga di un anno – ha concluso Centis – è stata invece l’occasione per approfondire insieme quali siano gli strumenti per valorizzare la lingua friulana, migliorare alcune eventuali criticità e porre le basi per costituire l’auspicata Commissione regionale consultiva per la minoranza linguistica friulana».

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