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Più autonomia uguale meno tasse

Attaccare l'autonomia del Friuli significa non capire le potenzialità di questa Regione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

In questi giorni, alcuni esponenti di partiti italiani che siedono sulle poltrone del Consiglio Regionale, si sono accaniti nei confronti dell'Assemblea della Comunità Linguistica Friulana, un Ente voluto dalla Regione F-vg per riconoscere ufficialmente la presenza di una popolazione friulanofona; il minimo di quanto spetta nei confronti di chi rappresenta la maggioranza identitaria degli abitanti di questa Regione. Al già vergognoso atto di offendere indirettamente tutti i friulani si è aggiunta anche l'offesa personale verso il Presidente dell'Associazione stessa, Diego Navarria e di alcuni Sindaci che ne fanno parte. Come Patrie Furlane non possiamo che rammaricarci per questo gesto, per di più compiuto da chi si sperava essere "differente" rispetto agli attuali governanti di Giunta, invece no. Un attacco politico, o si è capaci di farlo sui progetti e sui programmi o non lo si fa. Se il livello culturale degli attuali amministratori è questo, allora sentiamo ancor più la necessità che un Polo Autonomista friulano debba governare questa Regione, imponendo un netto cambiamento di rotta, portando la crescita economia, salvaguardando la salute dei cittadini con una sanità eccellente, garantendo la sicurezza e valorizzando di più la specialità di questa terrà, con l'obbiettivo di re-distribuire le risorse in modo equo tra Friuli e Trieste, abbassando le tasse. Perché con un uso intelligente dell'operatività come Regione a Statuto Speciale e magari chiedendo ulteriori deleghe allo Stato su scuola, cultura e turismo, potremmo diventare la punta di diamante dell'economia del Nord Est italiano, grazie alla posizione strategica tra il centro dell'Europa e il mare Adriatico. Perché crediamo che i gioielli come le ferrovie Udine- Cividale vadano sviluppate sia nell'ambito del turismo che del trasporto merci, con un collaborazione stretta con OBB, affidando la gestione di altre tratte locali come ad esempio la Sacile - Gemona e allontanando lo spettro di una cessione a Trenitalia, gestore incompatibile per mentalità con quella dinamica ed europea come quella friulana. Questa strategia è presente nel programma-progetto "Friuli 2020" di Patrie Furlane, il primo e unico partito autonomista presente in Friuli e schierato a difesa dei territori di Pordenone, Udine, Gorizia e dell'amata montagna friulana, la più dimenticata dalle istituzioni. Abbiamo così condiviso questo obbiettivo insieme ai tanti gruppi friulanisti che, anche se con sensibilità politiche differenti, ci ha permesso di mettersi insieme per rappresentare politicamente in un unico soggetto, tutti i friulani e coloro che hanno piacere di sentirsi tali, dando vita al Polo Autonomista del Friuli, l'unica forza politica in grado di mandare a casa gli attuali governanti e coloro che non hanno rispetto per le diverse identità presenti in Friuli. Alle prossime elezioni regionali saremo presenti con una lista tutta friulana e già dai prossimi giorni inizieremo a rendere pubblico il Progetto Friuli 2020 con un'intensa presenza su tutto il territorio regionale per spiegare questo momento di ricostruzione per un Friuli 2.0. Luigi Gambellini - Patrie Furlane #quartopoloinfriuli #primailfriuli

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