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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Obbedienza al decreto sicurezza, «legge scritta male, inapplicabile»

Sulla questione, dopo la presa di posizione del sindaco di Udine Pietro Fontanini, intervengono il segretario regionale del Pd Cristiano Shaurli e Federico Pirone di Progetto Innovare

«Il Pd del Fvg è solidale con chi vorrà ricorrere alla giustizia per verificare se il decreto sicurezza è conforme al diritto europeo e alla Costituzione. I sindaci devono rispondere ai loro cittadini e al loro territorio, perché questo è il loro unico vincolo di mandato. Il coro dei sindaci di destra che a comando si è alzato anche in Fvg per difendere interessi di parte non fa onore allo loro status di primi cittadini». Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, in merito alle polemiche sulla disobbedienza di alcuni sindaci rispetto al dl sicurezza e alle reazioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Per Shaurli «da una parte ci sono sindaci che vanno con la fascia tricolore alle manifestazioni della Lega, dall'altra sindaci che fanno con responsabilità il proprio lavoro, sollevano un problema, chiedono soluzioni, denunciano norme inapplicabili e giocate sulla pelle delle persone». «Il Partito democratico intende promuovere un confronto e un percorso di condivisione – aggiunge Shaurli – con gli operatori del settore e gli amministratori per comprendere a fondo le conseguenze concrete della legge Salvini. Perché questo Governo ha scritto e scrive le leggi talmente male da renderle inapplicabili e – conclude – non si è preoccupato delle conseguenze sulle comunità».

Pirone

«È condivisibile la presa di posizione del sindaco di Palermo Orlando e di altri sindaci in Italia sulle conseguenze del decreto Sicurezza per le comunità locali, compresa la città di Udine — dice il capogruppo in consiglio comunale a Udine di Progetto Innovare Federico Pirone —. La mancata copertura sanitaria, la dispersione scolastica, l’aumento dei senzatetto, il diffondersi delle economie illegali saranno pagate dalle comunità locali, ancora una volta lasciate sole ad affrontare i problemi dal Governo: questo decreto porterà ancora più illegalità e insicurezza, non si tratta di buonismo ma di buonsenso. Le nuove norme creano oggettive difficoltà che il sindaco Fontanini farebbe bene a riconoscere, anziché affrettarsi ad esprimere obbedienza al capo partito Salvini in nome di un'appartenenza che va contro gli interessi della città di Udine».


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