«Se la Carinzia decidesse di chiudere i confini, catene e lucchetti glie li regaleremmo noi della Lega». Stefano Mazzolini, esponente padano di lungo corso, condivide le preoccupazioni della destra austriaca (la Fpö) e rilancia. «Il Centro di accoglienza non lo vogliamo noi e non lo vogliono neppure oltreconfine. Ho parlato con il parlamentare Mollzer e con il mio amico Strache, esponenti politici della destra carinziana, e li ho informati che vogliamo organizzare un evento a Tarvisio per dire no ai clandestini, a cui parteciperanno anche Matteo Salvini e Massimiliano Fedriga. Martedì incontrerò Mollzer e altri esponenti dell’Fpö per parlarne».

Mazzolini, in questa fase, è favorevole a una sospensione del Trattato di Schengen: «I nostri confini vanno presidiati come un tempo - aggiunge - perché tra l’immigrazione di terra e quella di mare (soprattutto se davvero a Tarvisio sarà realizzato un Cara) rischia di crearsi una vera e propria bomba sociale in Valcanale».

L’esponente della Lega Nord condivide la posizione della destra austriaca, preoccupata per l’espatrio verso la Carinzia dei profughi che potrebbero trovare ospitalità a Tarvisio. «Non dimentichiamoci anche di quei clandestini che quasi quotidianamente si trovano ad attraversare il confine in direzione opposta, dalla Carinzia verso il Friuli. L’unica soluzione percorribile, arrivati a questo punto, è una chiusura a doppia mandata dei confini. Basta dare ospitalità a certa gente - chiosa Mazzolini - che arriva in Europa solo per delinquere e per islamizzare i nostri territori».

Mazzolini si rivolge al Ministero dell’Interno affinché blocchi il progetto Cara a Tarvisio: «Chiederemo di destinare la caserma Lamarmora ad altre finalità, donandola al Comune per consentirci di metterla a servizio della comunità con finalità turistiche. Non vogliamo diventare la Lampedusa del Nord. Diciamo no in maniera convinta e netta al Centro di accoglienza e ai profughi a Tarvisio».